Le grandi imprese italiane valgono di più, ma sono un tesoro sempre più in mano agli stranieri. Negli ultimi dodici mesi, nonostante la crisi, il valore delle società per azioni del nostro Paese è cresciuto di 44,6 miliardi di euro (+2,8%) da 1.575,6 miliardi a 1.620,3 miliardi, ma è in aumento di 30,9 miliardi (+10,3%) la quota di possesso detenuta da soggetti esteri che complessivamente ora hanno 332,4 miliardi rispetto ai 301,4 miliardi di un anno fa. Risultato positivo per le spa quotate in Borsa che hanno recuperato 26,3 miliardi (+8,1%) di capitalizzazione passando da 326,5 miliardi a 352,9 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi Unimpresa che ha analizzato l’andamento del valore delle spa della Penisola dal secondo trimestre 2012 al secondo trimestre 2013.
Secondo la ricerca, basata su dati della Banca d’Italia, le società per azioni italiane ora valgono in totale 1.620,3 miliardi in aumento di 44,6 miliardi rispetto ai 1.575,6 miliardi dei dodici mesi precedenti. Un bacino in cui rientrano anche le imprese quotate sui listini di piazza Affari che hanno registrato un andamento positivo, nonostante la crisi e la recessione. Le società quotate hanno invertito la rotta: a giugno 2013 capitalizzavano 352,9 miliardi di euro, 26,3 miliardi in più rispetto ai 362,5 miliardi di giugno 2012.
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