Esportare know-how italiano in Cina per favorire lo sviluppo dell’agricoltura, creando opportunità di business per le imprese italiane del settore e assicurando al mondo agricolo cinese competenze, esperienza e tecnologie per crescere. Questi i principali obiettivi di un accordo firmato oggi da Unimpresa e da Hainan Province Economic Development Promotion Association, associazione imprenditoriale della provincia di Hainan, un arcipelago situato a Sud-Est della Cina. L’intesa è stata firmata a Napoli, durante il seminario “Hainan, un mare di opportunità – Seguendo le vie della seta”, dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, e dal presidente dell’organizzazione cinese, Zhong Wen. L’accordo di oggi segue quelli già siglati negli scorsi mesi con l’amministrazione della Zona franca di Hainan e l’Associazione dei produttori agricoli di Hainan (Gapea).
“L’intesa è motivo di soddisfazione e rappresenta soprattutto un’occasione di rilievo per le aziende italiane che vogliono svilupparsi all’estero” dichiara Longobardi. Secondo il presidente di Unimpresa “le opportunità per le micro, piccole e medie imprese italiane ci sono: a differenza del passato bisogna andarle a cogliere spesso molto lontano, ma quando partiamo alla ricerca di accordi e nuove frontiere di business siamo consapevoli della qualità dei prodotti e del know-how dell’Italia, un’eccellenza sempre apprezzata all’estero” .
Per quanto riguarda, nel dettaglio, il comparto agroalimentare, il progetto “Sviluppo e valorizzazione dell’agricoltura e degli alimenti della Provincia di Hainan” è frutto di un intenso lavoro di scambio di relazioni tra Unimpresa e le istituzioni cinesi preposte alla promozione e facilitazione degli investimenti in questa provincia del Sud-Est della paese asiatico. La presentazione dell’iniziativa alle aziende italiane, e in particolare a quelle campane, mira a informare sulle opportunità generate dalle iniziative realizzate da Unimpresa con l’amministrazione della Provincia di Hainan a dicembre scorso. Gli accordi sono volti a favorire l’ingresso delle aziende dei settori riferimento del progetto.
La questione prende le mosse dal rapido sviluppo dell’agricoltura cinese, seguito alle riforme rurali del 1978 attraverso le quali la Cina si è liberata coraggiosamente dal giogo del sistema tradizionale, esplorando nuove forme di economia collettiva nelle condizioni dell’economia di mercato. La riforma ha portato benefici pratici ai contadini, liberando e sviluppando le forze di produzione rurali e promuovendo il rapido sviluppo dell’agricoltura, in particolare della produzione cerealicola, e l’ottimizzazione della struttura agricola, permettendo all’agricoltura di ottenere evidenti risultati. Da alcuni anni il governo cinese considera sempre lo sviluppo agricolo il punto prioritario del suo lavoro, elevando costantemente gli stanziamenti nell’agricoltura e aumentando i redditi dei contadini, in modo da realizzare gradualmente lo sviluppo coordinato fra campagna e città attraverso una modernizzazione del comparto.
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