La delegazione italiana a Haikou – guidata dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dal presidente della Federazione Agricoltura di Unimpresa, Mario Braga, dal presidente della Federazione Mpmi Innovative di Unimpresa, Paolo Bonivento, e dal vicepresidente di Unimpresa, Paolo Giraud – è stata accolta dalle massime autorità dell’isola: il governatore della provincia di Hainan, Liu Xigui; il vicegovernatore con delega all’agricoltura, He Xiqing; il direttore generale del Dipartimento dell’agricoltura, Jiang Huaan. In particolare, la presenza della Federazione Agricoltura e della Federazione Mpmi Innovative è strategica: nei prossimi giorni infatti sono previsti importanti incontri per procedere con i progetto avviato in questi anni per dare una svolta alla ricerca e allo sviluppo nella crescita della filiera agroalimentare. In questi giorni, verranno sviluppati e resi concreti gli accordi sottoscritti negli scorsi mesi tra l’associazione e le istituzioni cinesi di Hainan. Si tratta di una serie di progetti volti a esportare know-how italiano in Cina per favorire lo sviluppo dell’agricoltura, creando opportunità di business per le imprese italiane del settore e assicurando al mondo agricolo cinese competenze, esperienza e tecnologie per crescere.
“Qui ad Haikou rappresentiamo l’Italia e per noi è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Le opportunità per le micro, piccole e medie imprese italiane ci sono: a differenza del passato bisogna andarle a cogliere spesso molto lontano, ma quando partiamo alla ricerca di accordi e nuove frontiere di business siamo consapevoli della qualità dei prodotti e del know-how dell’Italia, un’eccellenza sempre apprezzata all’estero” dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
Il cammino che si conclude e si concretizza in questi giorni è frutto di un intenso lavoro di scambio di relazioni tra Unimpresa e le istituzioni cinesi preposte alla promozione e facilitazione degli investimenti in questa provincia del Sud-Est della paese asiatico. La questione prende le mosse dal rapido sviluppo dell’agricoltura cinese, seguito alle riforme rurali del 1978 attraverso le quali la Cina si è liberata coraggiosamente dal giogo del sistema tradizionale, esplorando nuove forme di economia collettiva nelle condizioni dell’economia di mercato. La riforma ha portato benefici pratici ai contadini, liberando e sviluppando le forze di produzione rurali e promuovendo il rapido sviluppo dell’agricoltura, in particolare della produzione cerealicola, e l’ottimizzazione della struttura agricola, permettendo all’agricoltura di ottenere evidenti risultati. Da alcuni anni il governo cinese considera sempre lo sviluppo agricolo il punto prioritario del suo lavoro, elevando costantemente gli stanziamenti nell’agricoltura e aumentando i redditi dei contadini, in modo da realizzare gradualmente lo sviluppo coordinato fra campagna e città attraverso una modernizzazione del comparto.
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