Durante il convegno è stata evidenziata la rilevanza che negli ultimi decenni ha assunto nella nostra economia il fenomeno del riciclaggio di denaro proveniente da proventi illeciti, soprattutto con l’affermazione delle tecnologie informatiche e della crescente globalizzazione. Per non dimenticare le azioni intraprese in ambito internazionale per contrastare il finanziamento al terrorismo.
I soggetti destinatari degli obblighi sono tenuti a prevedere all’interno della propria organizzazione, una figura dedicata alla Funzione antiriciclaggio e adottare strumenti di adeguata formazione al fine della corretta applicazione degli obblighi antiriciclaggio, affinché tutti i collaboratori siano in grado di utilizzare le informazioni in loro possesso per avere un’adeguata conoscenza della clientela e segnalare eventuali operazioni sospette.
Al convegno hanno partecipato: Raffaele Ottaviano, presidente di Unimpresa Area Metropolitana di Napoli; Vincenzo Longobardi, membro della Giunta della Camera di commercio di Napoli; Sergio Maria Battaglia, segretario generale di Unimpresa nonché docente alla Scuola ispettori e sovrintendenti Guardia di finanza dell’Aquila.
Nel dettaglio, Ottaviano ha evidenziato “l’importanza di essere vicini alle imprese e a tutte le categorie di professionisti oltre che di fornire sempre maggiori informazioni sulle norme in vigore”. Per il presidente di Unimpresa Area Metropolitana di Napoli “la categoria di settore deve essere tutelata e rappresentata nel modo migliore in modo da non disperdere le grandi professionalità”. Tutto questo “garantendo alle imprese uno strumento di accesso rapido e agevole alle sempre più stringenti leggi emanate, ritenendo necessario la formazione professionale, la promozione di un codice comportamentale per innalzare il livello di qualità del servizio e offrire maggiori garanzie di professionalità”.
In questo quadro, ha puntualizzato Longobardi, “un ruolo chiave è giocato dalle Camere di commercio che affiancano le imprese negli aggiornamenti normativi e nelle attività che comportano una continua interazione con le istituzioni. Lotta all’evasione fiscale e al denaro proveniente da attività illecite sono al centro dell’azione della Camera di commercio di Napoli, da sempre vicina alle imprese su questi fronti”.
Battaglia ha poi fornito una panoramica a 360 gradi dei principi e degli obiettivi relativi a tutta la disciplina antiriciclaggio, illustrando soprattutto la recente quarta direttiva dell’Unione europea (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale Ue lo scorso 5 giugno). Prima di passare in rassegna gli adempimenti per i professionisti e per le imprese, il segretario generale di Unimpresa ha osservato che “l’economia illegale ha da tempo sopravanzato quella legale e la disciplina penale dell’impresa rappresenta un settore in continua evoluzione, destinato ad occupare sempre più spazio nella prassi giudiziaria”.
Antiriciclaggio e autoriciclaggio
L’antiriciclaggio consiste nell’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità provenienti da attività illecite. Il fulcro della normativa sull’antiriciclaggio è rappresentato dal Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231 che recepisce la Direttiva europea 2005/60/CE. Dal 1 gennaio 2015 è stato introdotto nel nostro codice penale il reato di autoriciclaggio (art. 648-ter.1). Per la prima volta in Italia sarà punito con un’ulteriore pena chi reinveste il denaro frutto di un reato che ha commesso lui stesso, mentre finora si era chiamati a rispondere soltanto del riciclaggio di denaro sporco altrui.
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