«Per le micro, piccole e medie imprese l’allarme è assai più grave rispetto alle indicazioni fornite oggi dalla Banca d’Italia sulla stretta al credito. L’istituto centrale oggi ha riferito che gli impieghi alla imprese sono calati del 3,2% nell’ultimo anno e ha pure indicato, ma questo aspetto è marginale, che si sono ridotti i tassi di interesse: il denaro in banca costa un po’ meno, ma il problema è trovarlo. E ottenere finanziamenti, specie per le realtà imprenditoriali più piccole, vale a dire la spina dorsale dell’economia italiana, è sempre più difficile. Il cosiddetto credit crunch, per le pmi, è ben più profondo del 3,2% indicato nel rapporto della Banca d’Italia». Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi commenta i dati della Banca d’Italia sui prestiti a famiglie e imprese.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura di Ago Press
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