«L’emergenza non è finita e fino al termine della pandemia devono essere confermati tutti gli aiuti pubblici, a cominciare dal rinnovo delle moratorie e dalle garanzie dello Stato sui prestiti delle banche a famiglie e imprese». Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «Siamo ancora in una situazione di profonda incertezza. La pandemia sembra gestibile, ma non è terminata. Le restrizioni alla mobilità hanno impatti sull’economia. Soffrono, in particolare, i settori turismo, trasporti, commercio, ristorazione. Nel 2020 il pil italiano è crollato del 9%: l’anno scorso è cresciuto di circa il 6,3%, c’è stato un importante rimbalzo, ma non abbiamo ancora quanto perso nel primo anno di Covid. Le previsioni per il 2022 dicono che la crescita del pil dovrebbe essere superiore al 4%, ma il risultato finale di quest’anno dipende da molti argomenti, sia politici (Quirinale, governo) sia economici (inflazione, materie prime, Pnrr). Per questo serve un governo stabile, affidabile e credibile all’estero. La corsa al Quirinale sta distraendo i partiti dalle vere priorità: l’inflazione che negli Usa è al 7% e in Italia è vicina al 4%; l’aumento del prezzo delle materie prime, l’impennata delle bollette luce e gas; l’attuazione del Pnrr (l’Italia deve ricevere quest’anno 40 miliardi di euro, ma le condizioni poste dall’Unione europea sono 107 obiettivi e sono 66 le riforme concordate (tra cui fisco, tagli spesa statale e pubblica amministrazione); il debito pubblico da tenere sotto controllo, perché ogni anno spendiamo 60-70 miliardi per pagare interessi su bot e btp» osserva il vicepresidente di Unimpresa.
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