Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, in totale le sofferenze sono passate dai 1 41 , 9 miliardi di agosto 2013 ai 17 3 , 9 miliardi di agosto 2014 (+ 22 , 52 %) in aumento di 31 ,9 miliardi. Nel dettaglio, la quota delle imprese è salita da 9 7 ,0 4 miliardi a 12 4 , 2 (+2 8 , 05 %) in aumento di 27, 2 miliardi. La fetta relativa alle famiglie è cresciuta da 30 , 4 miliardi a 32, 8 miliardi (+ 7 , 95 %) in salita di 2, 4 miliardi. Per le imprese familiari c’è stato un aumento di 1,8 miliardi da 12, 5 miliardi a 14, 3 miliardi (+14,8 5 %). Le “altre” sofferenze (pa, onlus, assicurazioni, fondi pensione) sono passate invece da 1, 9 a 2, 4 miliardi (+2 4 ,5 1 %) con 4 8 6 milioni in più.
Sofferenze più che raddoppiate in poco più di tre anni, ora valgono il 12,29% dei prestiti
A d agosto 2013 le sofferenze corrispondevano al 9, 90 % dei prestiti bancari (1.4 33 , 6 miliardi), percentuale salita al 1 2 , 29 % a d agosto scorso, quando i finanziamenti degli istituti erano a 1.4 15 , 9 miliardi. Rispetto alla fine del 2010 le sofferenze sono più che raddoppiate: in poco più tre anni e mezzo, da dicembre 2010 a d agosto 2014, sono passate da 77,8 miliardi a 17 3 ,3 miliardi in salita di 9 6 miliardi (+12 2 %). A fine 2011 erano a 107,1 miliardi; alla fine del 2012 a 124,9 miliardi.
Credit crunch: – 17 mld a privati in un anno
Parallelamente c’è la serrata dei rubinetti del credito, calati nell’ultimo anno al ritmo di quasi 1,5 miliardi al mese , circa 50 milioni di euro al giorno (su un calendario di 365 giorni) . Da agosto 2013 a d agosto 2014, il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 17,7 miliardi di euro passando da 1.4 33 , 6 miliardi a 1.415, 9 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-7, 1 miliardi) sia le imprese (-1 0 , 5 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, dell’1, 24 % nell’ultimo anno. Critico il quadro per le imprese: nell’ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 9 ,8 miliardi (- 3 , 19 %) da 3 09 , 2 miliardi a 299 , 4 miliardi, quelli di medio periodo (fino a 5 anni) di 1 ,02 miliardi (- 0 , 81 %) da 12 7 , 08 miliardi a 12 6 ,0 5 miliardi, mentre quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) sono rimasti sostanzialmente stabili, in leggero aumento di 307 milioni ( + 0, 08 %) da 39 3 , 7 miliardi a 39 4 , 02 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 8 3 0, 08 miliardi a 8 19 , 5 miliardi con una diminuzione di 1 0 , 5 miliardi (-1,2 7 %). Analoga, critica situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al consumo per 1, 5 miliardi (-2, 5 6%) da 59 ,00 miliardi a 57, 4 miliardi e meno prestiti personali per 2 , 2 miliardi (- 1 ,25 %) da 18 1 ,8 miliardi a 1 79 , 6 miliardi. Giù anche il comparto mutui casa con le erogazioni degli istituti calate di 3 , 3 miliardi (- 0 , 93 %) da 36 2 , 7 miliardi a 359, 3 miliardi: il mercato immobiliare, così rilevante per il prodotto interno lordo italiano e per le prospettive di crescita economica, resta dunque privato della liquidità necessaria a ripartire; la contrazione dei finanziamenti non consente al business del mattone di rimettersi sul sentiero della crescita. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato in un anno da 60 3 ,6 miliardi a 59 6 , 4 miliardi con una diminuzione di 7, 1 miliardi (-1, 19 %).
Longobardi: “Mercato credito fermo, fiducia in misure Bce”
“Il mercato del credito è fermo, ma abbiamo fiducia nelle misure recentemente approvate dalla Banca centrale europea. Gli interventi annunciati poche settimane fa sono l’ultima spiaggia per cercare di risolvere una situazione gravissima, con famiglie imprese sempre in mag giore difficoltà nel pagare le rate dei finanziamenti” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Tuttavia – aggiunge Longobardi – assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte delle banche e anche del governo: Unimpresa è in ogni caso pronta a collaborare e a dare voce a oltre 122mila piccole e micro aziende che quotidianamente si battono per tenere in piedi l’economia del Paese”.
Ufficio Stampa Unimpresa
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