Sofferenze raddoppiate in meno di tre anni, ora valgono il 10,5% dei prestiti
A novembre 2012 le sofferenze corrispondevano all’8,20% dei prestiti bancari (1.485,2 miliardi), percentuale salita al 10,54% a novembre scorso, quando i finanziamenti degli istituti erano scesi a 1.419 miliardi. Rispetto alla fine del 2010 le sofferenze sono sostanzialmente raddoppiate: in meno di tre anni, da dicembre 2010 a novembre 2013, sono passate da 77,8 miliardi a 149,5 miliardi in salita di 71,7 miliardi (+92,15%). A fine 2011 erano a 107,1 miliardi; alla fine del 2012 a 124,9 miliardi.
Credit crunch senza fine: -66 mld a privati in un anno
Parallelamente c’è la serrata dei rubinetti del credito. Negli ultimi dodici mesi sono stati tagliati più di 66 miliardi di euro di prestiti, calati al ritmo di oltre 5 miliardi al mese. Da novembre 2012 a novembre 2013 il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 66,2 miliardi di euro passando da 1.485,2 miliardi a 1.419 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-9,1 miliardi) sia le imprese (-57 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 4,46% nell’ultimo anno. Resta particolarmente grave il quadro per le imprese: nell’ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 32,9 miliardi (-9,85%) da 334,9 miliardi a 301,9 miliardi, quelli di medio periodo (fino a 5 anni) di 5,1 miliardi (-3,97%) da 129,9 miliardi a 124,8 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 18,9 miliardi (-4,63%) da 409,1 miliardi a 390,2 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 874 miliardi a 816,9 miliardi con una diminuzione di 57 miliardi (-6,53%). Analoga situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al consumo per 1,3 miliardi (-2,28%) da 59,8 miliardi a 58,4 miliardi e meno prestiti personali per 3,6 miliardi (-1,97%) da 185,3 miliardi a 181,6 miliardi. Giù anche il comparto mutui casa con le erogazioni degli istituti calate di 4 miliardi (-1,12%) da 365,9 miliardi a 361,8 miliardi: il mercato immobiliare, così rilevante per il prodotto interno lordo italiano e per le prospettive di crescita economica, resta dunque privato della liquidità necessaria a ripartire; la contrazione dei finanziamenti non consente al business del mattone di rimettersi sul sentiero della crescita. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato in un anno da 611,1 miliardi a 602 miliardi co n una diminuzione di 9,1 miliardi (-1,49%).
Longobardi: “Da Governo e banche scarsa attenzione a questione credito” “Siamo allarmati: di fronte alla sempre maggiore difficoltà, sia delle famiglie sia delle imprese, nel pagare le rate dei finanziamenti, assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte del Governo di Enrico Letta, che poco sta facendo per risolvere la questione del credito. Altrettanto preoccupante è la posizione dei rappresentanti delle banche che cercano di sminuire il problema, interpretando i numeri affinché non si punti il dito contro l’industria creditizia” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
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