“Sembra affossata definitivamente la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario italiano. L’avvio dei lavori della bicamerale erano attesi per l’inizio di questo mese e invece non è ancora stata completata la composizione dell’organismo. Pur con tempi strettissimi, l’indagine parlamentare avrebbe contribuito a fare chiarezza sui disastri dell’industria creditizia del nostro Paese, che si è retta, negli ultimi decenni, su un sistema relazionale e non su un chiaro rapporto tra le banche e la clientela, specie le aziende. Abbiamo così assistito a una continua penalizzazione del mondo delle micro, piccole e medie imprese, sempre più in difficoltà nell’ottenere prestiti e liquidità”. E’ quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci. “Al contrario, i grandi gruppi, quelli per i quali gli affidamenti sono deliberati direttamente dalle direzioni generali o dai consigli di amministrazioni, il credito non è mai mancato, anche se si è trattato di scelte non di rado sbagliate. Non a caso, il 70% delle sofferenze bancarie si riferisce a finanziamenti superiori a 500mila euro l’anno, segno che l’aver stretto il rubinetto con le piccole aziende ha finito col rivelarsi un autogol per gli stessi bilanci delle banche” aggiunge Pucci.
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