«Al pari di quelli che cita Abi, anche le nostre elaborazioni si basano sulle statistiche della Banca d’Italia. Tuttavia, l’Associazione bancaria italiana si limita a fornire il solo dato relativo alla variazione percentuale, sostenendo che il calo dello stock sarebbe legato anche alle cartolarizzazioni e altre cessioni di crediti deteriorati: si tratta di una impostazione che, tuttavia, allo stato, consente di scattare una fotografia parziale rispetto alla dinamica degli impieghi e che, pertanto, potrà eventualmente essere presa in considerazione, soltanto quando sarà eventualmente fornita la più ampia informazione su queste operazioni. Ciò al fine di mettere a disposizione dell’opinione pubblica un confronto omogeneo fra statistiche comparabili, evitando di offrire una ridda di numeri poco utile». È quanto sottolineano gli analisti del Centro studi di Unimpresa, replicando alle osservazioni dell’Abi in relazione allo studio sui crediti diffuso questa mattina da Unimpresa.
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