Dalla Banca centrale europea sono in arrivo fino a 300 miliardi di euro per le banche italiane. Le nuove aste di lungo termine decise dall’Eurotower, che partiranno il prossimo settembre e termineranno a marzo 2020, dovrebbero portare liquidità pari al 30% del totale di 1.000 miliardi di crediti esigibili degli istituti del nostro Paese. Per i primi cinque gruppi bancari italiani la stima è, complessivamente, di 168,3 miliardi. È quanto emerge da un documento del Centro studi di Unimpresa sulle misure di politica monetaria della Bce, secondo il quale Intesa SanPaolo, che ha ancora in cassa 91 miliardi, dovrebbe ottenere 59 miliardi; UniCredit dovrebbe premere 77 miliardi a fronte di 51 miliardi già in pancia; a BancoBpm, che ha ancora disponibili 21,4 miliardi, potrebbero arrivare 11,4 miliardi; per il Monte dei Paschi di Siena, che ha ancora 16,5 miliardi, in ballo ci sono 11,2 miliardi, mentre per Ubibanca le nuove aste di liquidità potrebbero fruttare 8,7 miliardi, quando ha ancora 12,4 miliardi.
“Negli ultimi anni ci sono state continue e sistematiche contrazioni del credito, nonostante la liquidità messa a disposizione dalla Banca centrale europea non abbia mai smesso di affluire nelle casse degli istituti di credito italiani. Ora ci aspettiamo che il settore bancario italiano cambi atteggiamento. Da tempo, i banchieri preferiscono fare ricavi con le commissioni su risparmi e polizze assicurative, perché i margini di interesse sono ridotti all’osso e i prestiti non sono remunerativi” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.
- Rassegna Stampa 21.12.2024 - 21 Dicembre 2024
- Circolare – 20.12.2024 - 20 Dicembre 2024
- Rassegna Stampa Estera 20.12.2024 - 20 Dicembre 2024