Secondo il rapporto dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, il totale dei prestiti al settore privato è calato negli ultimi 12 mesi di 38,3 miliardi (-2,72%) passando dai 1.410,06 miliardi di novembre 2016 ai 1.371,7 miliardi di novembre 2017. Nel dettaglio, è calato di 44,6 miliardi (-5,68%) lo stock di finanziamenti alle imprese passati da 785,7 miliardi a 741,1 miliardi: nel dettaglio, sono calati di 18,7 miliardi (-7,00%) da 267,2 miliardi a 248,5 miliardi i crediti a breve termine (fino a 1 anno); giù di 28,9 miliardi (-8,10%) i prestiti di lunga durata (oltre 5 anni) scesi da 357,7 miliardi a 328,7 miliardi; sono invece cresciuti di 3,08 miliardi (+1,92%) i finanziamenti di medio periodo (fino a 5 anni) passati da 160,7 miliardi a 163,8 miliardi. Risultano complessivamente in aumento di 6,2 miliardi (+1,01%) i prestiti alle famiglie, passati da 624,3 miliardi a 630,6 miliardi: in particolare, è salito di 8,7 miliardi (+10,13%) il credito al consumo (denaro concesso per acquistare elettrodomestici, automobili, televisori e smartphone) passato da 85,9 miliardi a 94,6 miliardi; in aumento anche i mutui di 7,9 miliardi (+2,16%), saliti da 367,09 miliardi a 375,01 miliardi; in calo, invece, i prestiti personali, scesi di 10,3 miliardi (-6,03%) da 171,2 miliardi a 160,9 miliardi.
Per quanto riguarda i prestiti non rimborsati, si registra un rilevante calo delle sofferenze lorde, diminuite in totale di 25,9 miliardi (-13,06%) dai 199,06 miliardi di novembre 2016 ai 173,07 miliardi di novembre 2017. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è passato dal 14,12% al 12,62%. Sono calate di 20,5 miliardi (-14,50%) le rate non pagate dalle aziende, scese da 142,05 miliardi a 121,4 miliardi; in diminuzione di 2,6 miliardi (-7,36%) anche i crediti deteriorati riconducibili alle famiglie, passati da 36,6 miliardi a 33,9 miliardi e continuano a calare anche quelli legati alle imprese familiari, scesi da 15,8 miliardi a 14,1 miliardi, in contrazione di 1,7 miliardi (-10,87%); risultano in calo di 980 milioni (-21,70%) anche le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni, dei fondi e delle onlus, passate da 4,5 miliardi a 3,5 miliardi. Il totale delle sofferenze nette, ovvero quelle non coperte direttamente da garanzie, è diminuito di 18,9 miliardi (-22,21%) da 85,2 miliardi a 66,2 miliardi. Il rapporto tra sofferenze nette e prestiti è passato dal 6,04% al 4,83%.
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