Sono crollati di quasi 20 miliardi di euro i prestiti bancari alle aziende nell’ultimo anno. Mentre sono saliti di oltre 13 miliardi i finanziamenti alle famiglie. Complessivamente lo stock di impieghi al settore privato è diminuito di 6 miliardi e sono calate anche le sofferenze, con le nette scese a 85 miliardi e le lorde a a 198 miliardi. Questi i dati principali di una analisi flash realizzata dal Centro studi di Unimpresa secondo la quale continua la ripresa dei mutui, saliti al ritmo di 550 milioni al mese nell’ultimo anno.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata sui dati della Banca d’Italia, il totale dello stock degli impieghi delle banche è passato dai 1.412,1 miliardi di settembre 2015 ai 1.406,1 miliardi di settembre 2016 con una contrazione di 6,02 miliardi (-0,4%). Sono diminuiti di 19,8 miliardi (-2,5%)i prestiti alle aziende, passati da 803,2 miliardi a 783,3 miliardi. In aumento, invece, i finanziamenti alle famiglie di 13,8 miliardi (+2,3%) passati da 608,8 miliardi a 622,7 miliardi; in questo comparto sono cresciuti, in particolare, di 6,6 miliardi (1,8%) i mutui per l’acquisto di abitazioni, da 359,1 miliardi a 365,7 miliardi; in saluta di 7,2 miliardi (+2,9%) il credito al consumo e i prestiti personali, passati da 249,7 miliardi a 256,9 miliardi. Si registra una discesa per le rate dei prestiti non rimborsati. Le sofferenze lorde sono diminuite di 1,4 miliardi (-0,7%) da 200,4 miliardi di settembre 2015 ai 198,9 miliardi di settembre 2016; le sofferenze nette (o al valore di realizzo) sono calate di 1,9 miliardi (-2,3%) da 87,1 miliardi a 85,1 miliardi (-2,3%).
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