Sono crollati di quasi 30 miliardi di euro nell’ultimo anno i prestiti delle banche alle imprese, in discesa del 3,7%. Lo stock di finanziamenti alle aziende è sceso dai 791 miliardi di giugno 2016 ai 762 miliardi di giugno scorso. In controtendenza i crediti alle famiglie, sostenuti dalla ripresa dei mutui immobiliari, saliti di oltre 7 miliardi (+1%) da 621 miliardi a 628 miliardi. Questi i dati principali di una analisi flash realizzata dal Centro studi di Unimpresa, secondo la quale i prestiti non rimborsati sono diminuiti di quasi 6 miliardi (-3%) da 197 miliardi a 192 miliardi. “È un problema non risolto, quello del credito bancario. Da un lato le regole europee che vincolano le nuove erogazioni; dall’altro la montagna di sofferenze che zavorrano i bilanci bancari” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, lo stock di prestiti al settore privato è calato di 22,02 miliardi di euro nell’ultimo anno (-1,55%) passando dai 1.412,9 miliardi di giugno 2016 ai 1.390,9 miliardi di giugno 2017. Nel dettaglio, sono diminuiti i finanziamenti alle imprese di 29,2 miliardi (-3,69%), da 791,7 miliardi a 762,4 miliardi. In direzione opposta, invece, le erogazioni verso le famiglie, aumentate di 7,2 miliardi (+1,16%) da 621,2 miliardi a 628,4 miliardi, spinte in particolare dalla crescita dei mutui per acquisto di abitazioni.
Si registra una discesa per quanto riguarda i crediti deteriorati. Le sofferenze delle banche sono passate dai 197,9 miliardi di giugno 2016 ai 192,04 miliardi di giugno 2017 con una diminuzione di 5,8 miliardi (-2,96%). In relazione al settore societario (“società non finanziarie”), c’è stato un calo di 4,4 miliardi (-2,82%) da 156,6 miliardi a 152,2 miliardi. Più nel dettaglio, va segnalata la riduzione di 142 milioni (-0,90%) da 15,7 miliardi a 15,5 miliardi per le imprese familiari e di 4,2 miliardi (-3,03%) da 140,9 miliardi a 136,6 miliardi per tutte le altre aziende.
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