«Per le micro e piccole imprese sta per scattare la condanna a morte. A giugno scadono le moratorie su 294 miliardi di euro di crediti bancari ad aziende e cittadini. Tutto questo perché una anacronistica e ingiustificabile disposizione dell’Unione europea, varata prima dell’inizio della pandemia, non consente ulteriori proroghe della misura che, invece, va estesa temporalmente fino al termine della crisi sanitaria causata dal Covid. Lo stop alla sospensione del pagamento delle rate di finanziamenti e mutui, infatti, può mettere in ginocchio la nostra economia, mandare sul lastrico tutto il Paese: può portare al fallimento moltissime aziende e, conseguentemente, corre il rischio di far saltare centinaia di migliaia di posti di lavoro, considerando che il blocco dei licenziamenti, di fronte al crac di un’azienda, diventa ovviamente inefficace. Inoltre, il rischio è di mandare sul lastrico le famiglie che rischiano di perdere la loro casa».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, a proposito della scadenza delle moratorie sui crediti bancari ad aziende e cittadini. «Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in relazione al piano di vaccinazioni, ha detto che se non sarà possibile coordinare l’azione in Europa, allora l’Italia dovrà muoversi in autonomia. Si tratta di una fondamentale presa di posizione che, adesso, va confermata anche per la questione delle moratorie sui prestiti da rinviare fino a quando la pandemia non sarà finita» spiega il vicepresidente di Unimpresa.
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