In ballo 1,3 milioni di imprese e 1,4 milioni di famiglie per quasi 300 miliardi di prestiti congelati. Il vicepresidente: «La ripresa economica, in assenza di una proroga da parte del governo, è in pericolo»
«Con lo stop alle moratorie sui prestiti bancari, a fine giugno, in Italia, ci sarà la tempesta perfetta sull’economia del Paese. Il governo ha promesso un intervento per estendere la sospensione delle rate dei finanziamenti delle imprese e dei mutui delle famiglie, ma al momento, a distanza di parecchi giorni, dell’annunciato provvedimento non c’è traccia. Il pericolo riguarda 1,3 milioni di imprese e 1,4 milioni di famiglie per una cifra monstre pari a 300 miliardi di euro».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa. «La ripresa economica, in assenza di una proroga da parte del governo, è in pericolo: corriamo il rischio di mandare in fumo sia i 64 miliardi di aiuti varati finora dai governi Conte e Draghi sia i 191 miliardi che arriveranno con il Recovery Fund dall’Unione europea. dopo giorni di attenzione altissima sulla vicenda, l’interesse sembra essersi sgonfiato, ma è opportuno, invece, insistere su un tema che è cruciale» aggiunge. Secondo il vicepresidente di Unimpresa «è indispensabile portare alla luce le ottusità dell’Autorità bancaria europea che si sta mostrando troppo distante dall’economia reale. Le regole sulla gestione dei crediti deteriorati sono state scritte molto prima dell’inizio della pandemia del Covid e sono entrate in vigore a gennaio 2021, nel momento meno opportuno: adesso c’è bisogno di sostenere sia le aziende sia i cittadini, con uno sforzo congiunto da parte di tutti, istituzioni, politica, banche centrali e regolatori».
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