In Italia i prestiti alle imprese sono meno sensibili agli shock della politica monetaria mentre sono più influenzati da fattori legati alla domanda del credito. È quanto si sostiene in una ricerca condotta dal Casmef – Centro Arcelli di Studi Monetari e Finanziari dell’Università Luiss Guido Carli di Roma – per conto dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Lazio, Umbria, Sardegna (Federlus), dal titolo ‘La politica monetaria unica e le banche localì . ‘Il rapporto di credito tra banche e imprese in Italia è molto più stretto rispetto a Paesi come Francia e Germania, per via della particolare struttura produttiva italiana e della vocazione retail delle banche italiane, e dunque il livello dei prestiti si mostra meno sensibile a shock di politica monetaria, mentre risulta maggiormente condizionato da fattori legati alla domanda di credito«, si legge nel rapporto. »Ciò risulta ancora più accentuato per le banche di credito cooperativo, nell’ambito delle quali, quelle di Lazio, Umbria, Sardegna, si sono rivelate particolarmente performanti, continuando a sostenere i propri territori« nel 2012 incremento del +7% dei finanziamenti all’economia». Comunque – secondo la ricerca – «la politica monetaria unica non si trasmette in maniera omogenea ai sistemi economici degli Stati membri».
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