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BCE, INCERTEZZA SU NUOVO TAGLIO A DICEMBRE

L’intervento del 17 ottobre della Bce, che ha ridotto dello 0,25% il costo del denaro, era scontato da analisti e mercato, alla luce delle sorprese negative emerse dai recenti dati economici. Tuttavia, ciò che rimane incerto è se la Banca centrale europea adotterà un nuovo taglio dei tassi a dicembre, quando saranno presentate le nuove previsioni economiche. Il Consiglio direttivo, infatti, non ha ancora indicato un chiaro orientamento verso la riduzione delle restrizioni monetarie, nonostante l’attesa di molti operatori finanziari.

Lo sostiene il Centro studi di Unimpresa in un paper nel quale si evidenzia che, come ampiamente previsto, la Bce ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione odierna. Il tasso sui depositi scende così al 3,25%, quello sulle operazioni principali di rifinanziamento al 3,40% e il tasso marginale al 3,65%. La decisione, unanime, riflette l’andamento negativo dell’attività economica e una moderazione dell’inflazione, sebbene il Consiglio direttivo non abbia modificato l’orientamento generale sulla politica monetaria, lasciando aperta la possibilità di ulteriori mosse.

La presidente Christine Lagarde ha sottolineato che le decisioni continueranno a essere prese “riunione per riunione”, sulla base dei dati economici disponibili. Il rallentamento della crescita nell’area euro e il miglioramento più rapido del previsto dell’inflazione giustificano, secondo la BCE, la mossa odierna. La presidente ha inoltre evidenziato come la propensione al risparmio stia frenando i consumi, pur segnalando i primi segnali di ripresa” si legge nel documento di Unimpresa. 

La Banca centrale prevede che il processo di disinflazione subirà una temporanea battuta d’arresto nei mesi finali del 2024, ma dovrebbe riprendere nel 2025, quando l’inflazione dovrebbe tornare stabilmente verso l’obiettivo del 2%. Questo scenario alimenta le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi a dicembre, anche se il mercato sembra già incorporare una fase di riduzione più rapida della politica monetaria” spiegano i tecnici dell’associazione.  

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