«Le parole del governatore François Villeroy de Galhau offrono una visione lucida e coerente rispetto alla necessità di un intervento deciso sui tassi di interesse nella prossima riunione della Bce il 12 dicembre. In un contesto economico che continua a mostrare segnali di fragilità, con un’inflazione in rapido raffreddamento al 2,5% nell’area euro e una crescita stagnante nei principali Paesi membri, è fondamentale che la politica monetaria si allinei alle esigenze reali di famiglie e imprese. La Bce ha il dovere di intervenire tempestivamente, non solo per supportare il sistema economico ma anche per prevenire il rischio di una spirale recessiva. Un taglio dei tassi di almeno 25 punti base, e idealmente di 50, riporterebbe il costo del denaro su livelli più compatibili con un rilancio dell’attività creditizia. Solo con un accesso più agevole al credito, le imprese potranno tornare a investire in innovazione e crescita, mentre le famiglie potranno sostenere i consumi, vera linfa vitale dell’economia europea».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «La Bce, dunque, torni a una politica monetaria più accomodante, adottando un approccio coraggioso e proattivo. Il tempo dell’attesa è finito: il Consiglio direttivo ha la responsabilità storica di ripristinare condizioni favorevoli alla crescita economica. Attualmente, il tasso sui depositi è fissato al 3,25%, mentre il tasso principale di rifinanziamento si attesta al 3,40%. Questi livelli, seppur giustificati nel periodo di lotta all’inflazione, risultano oggi eccessivamente restrittivi e contribuiscono a frenare il credito. Il costo elevato del denaro, infatti, sta comprimendo sia i consumi privati sia gli investimenti produttivi, aggravando la già debole dinamica della domanda interna» aggiunge il vicepresidente di Unimpresa.
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