Giovedì 6 giugno, la Bce abbasserà i tassi di interesse ufficiali di 25 punti base. Prevediamo tagli di 75 punti base quest’anno, con riduzioni a settembre e dicembre, e un’accelerazione nel 2025. Tuttavia, molte incertezze rimangono. Il costo del denaro alla fine dell’anno in corso potrebbe arrivare al 3,75% dal 4,5% attuale. Lo sostiene il Centro studi di Unimpresa, secondo il quale i recenti dati tedeschi sui salari hanno sollevato incertezze per il secondo semestre, ma non hanno cambiato le aspettative sulla prossima riunione in programma questa settimana. Secondo gli analisti di Unimpresa i dati recenti supportano l’idea che la riduzione dei tassi sarà graduale e che una riduzione dei tassi nominali è giustificata per evitare un’eccessiva severità delle condizioni finanziarie. La passata restrizione si riflette ancora sui tassi medi pagati da imprese e famiglie. Il rinvio dei tagli da parte della Fed negli Stati Uniti d’America ha avuto effetti restrittivi sulla zona euro. Finora, i dati economici sono stati in linea con le previsioni. Quanto allo scenario economico, si vede una ripresa, mentre l’inflazione è in una fase incerta che potrebbe sbloccarsi solo a metà estate. Le misure di inflazione sottostante restano contraddittorie e i margini di profitto potrebbero non compensare l’aumento del costo del lavoro, rendendo probabile una riduzione graduale dei tassi.
In relazione alla riunione di giovedì 6 giugno, è scontato che la Bce non fornirà indicazioni sulla velocità della riduzione dei tassi nei prossimi mesi, limitandosi a descrivere la reazione ai dati futuri. Almeno tre membri del Comitato esecutivo e diversi governatori nazionali hanno confermato questo approccio. La Bce prenderà decisioni riunione per riunione, adattando la politica monetaria alle prospettive di inflazione e alla trasmissione della politica monetaria. Lo scenario è troppo incerto per affidarsi solo alle previsioni; i recenti shock potrebbero aver reso inadeguati i modelli economici. La Bce preferisce un approccio pragmatico, usando dati su prezzi, salari e trasmissione monetaria insieme all’analisi previsionale. L’assenza di una indicazione futura riflette anche la mancanza di consenso sulla velocità di allentamento. Per alcuni, come Schnabel, un taglio dei tassi a luglio non è giustificato; per altri, sarebbe giustificato. Questa diversità riflette l’incertezza dello scenario e le diverse visioni all’interno del Consiglio direttivo dell’Eurotower.
È certo, dunque, che la Bce non fornirà indicazioni precise sulla velocità della riduzione dei tassi nei prossimi mesi, ma descriverà la sua reazione ai dati futuri. Questa posizione è stata confermata da tre membri del Comitato esecutivo e da diversi governatori di banche centrali nazionali. La Bce continuerà a prendere decisioni in base ai cambiamenti nelle prospettive di inflazione e alla trasmissione della politica monetaria, riunione per riunione. Isabel Schnabel ha dichiarato che le banche centrali possono comunicare la probabile direzione della politica monetaria solo in modo condizionato dall’evoluzione economica. La ragione di questo approccio è che lo scenario è troppo incerto per basarsi solo sulle previsioni; inoltre, i recenti shock economici potrebbero aver reso inadeguati i modelli economici tradizionali. In questo contesto, a Francoforte viene adottato un approccio pragmatico, che integra i dati su prezzi e salari e sulla trasmissione della politica monetaria all’economia, oltre all’analisi previsionale, per compensare le carenze di quest’ultima. La mancanza di una indicazione prospettiva riflette anche l’assenza di consenso sulla velocità di allentamento della politica monetaria. Alcuni ritengono che un taglio dei tassi a luglio non sia giustificato, mentre altri pensano il contrario. L’incertezza dello scenario e le diverse opinioni all’interno del Consiglio direttivo riflettono sia incertezze economiche che differenti visioni ideologiche e percezioni dei rischi.
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