«La decisione della Banca centrale europea di portare il costo del denaro al 3,5% provocherà inevitabilmente una restrizione del credito a famiglie e imprese, innescando una pericolosa crisi di liquidità, capace di avere effetti negativi sul ciclo economico. La scelta della Bce appare ancor più improvvida considerando quanto sta accadendo proprio in questi giorni in alcune, importanti banche nel Mondo: si tratta di crisi finanziarie che, di là dalle valutazioni sulla governance delle realtà aziendali e sui controlli nei singoli paesi interessati, sono senza dubbio cagionate anche dal repentino aumento dei tassi di interesse. Gli aumenti recentemente decisi, tanto dalla Fed negli Stati Uniti quanto dalla Bce nell’area euro, sono stati appunto troppo veloci: non solo non hanno contenuto, almeno finora, la corsa dell’inflazione, ma hanno addirittura provocato enormi problemi di restrizione del credito bancario». Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.
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