A tutt’oggi le imprese che intendevano commercializzare la rispettiva produzione sulle due sponde dell’Atlantico dovevano ottenere certificazioni distinte attestanti il rispetto delle due normative e ciò comportava un duplice onere a livello di spese e di pratiche. Dal primo giugno, invece, fatte alcune eccezioni, i prodotti biologici potranno essere esportati negli Stati Uniti esattamente come sono venduti sul mercato europeo, senza bisogno quindi di doppie certificazioni e con tanto di logo Ue.
Siamo certi che il partenariato tra i due maggiori produttori biologici del mondo costituirà una solida base per la promozione dell’agricoltura biologica e favorirà questo settore industriale in espansione nonché l’occupazione e le imprese su scala mondiale.
Inoltre, siamo soddisfatti perché siamo certi che questa “equivalenza” faciliterà in generale l’accesso ai due mercati, degli Stati Uniti e dell’Unione europea, per gli agricoltori e i produttori di alimenti biologici, ma particolarmente avvantaggerà particolarmente i nostri produttori alla luce del grande appeal che il made in Italy ha negli Usa. Molte nostre aziende sono a Norimberga in questi giorni come espositori ed hanno potuto manifestare praticamente “in diretta” la nostra soddisfazione al commissario Ciolos.
Emilio Ferrara, segretario generale Unimpresa Agricoltura
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