“Anche se il premier Draghi, nella significativa tappa genovese di ieri, ha annunziato misure immediate di ampia portata per alleviare la morsa del caro-bollette, che sta stritolando famiglie e imprese, permangono dubbi sulla reale efficacia delle stesse, in particolare per le piccole e medie imprese, sia per ragioni temporali sia per la limitata dimensione quantitativa degli interventi. Fonti governative anticipano, senza ulteriori scostamenti di bilancio e aumenti del debito, ormai impraticabili, l’approvazione di un decreto nell’ordine di 5 massimo 7 miliardi di euro. Se così fosse, alle pmi toccheranno poche briciole, un niente, peraltro senza effetto immediato”.
Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. “Dopo il bagno di sangue, provocato dalla pandemia, la marea mensile delle ormai abnormi bollette del gas e dell’ elettricitá, associata ai rincari del 50% delle materie prime, degli imballaggi e dei trasporti, sta riducendo al lumicino la tenuta finanziaria delle pmi, minacciandone la stessa sopravvivenza sul mercato. Il tempo è limitato e gli interventi strutturali, di lá da venire. La dipendenza energetica del nostro paese, frutto delle dissennate e autodistruttive politiche del passato, rischia di radere al suolo il più importante tessuto produttivo nazionale, con centinaia di migliaia di fallimenti, come analizzato dal centro studi di Unimpresa” aggiunge il segretario generale di Unimpresa.
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