Nel 2024 il valore complessivo delle partecipazioni nelle società per azioni quotate in Italia ha toccato i 661 miliardi di euro, segnando un aumento del 14,31% rispetto ai 578 miliardi del 2023: quasi 100 miliardi in più in 12 mesi.
Gli investitori stranieri hanno consolidato la loro posizione di leader con partecipazioni complessive di 319 miliardi, in crescita del 20,49% rispetto all’anno precedente e pari al 48,28% del totale. Anche le famiglie aumentano la loro quota di possesso totale, passando da 70 a 86 miliardi di euro, con un incremento del 23,31% ovvero circa 16 miliardi in più. Anche banche e assicurazioni registrano aumenti rispettivamente del 5,48% e del 19,75%, mentre gli enti di previdenza segnano una lieve flessione del 7,34%.
È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa, secondo cui, in generale, nel 2024 il valore complessivo delle partecipazioni nelle società per azioni in Italia è salito a 3.408 miliardi di euro, con un incremento di 98 miliardi rispetto al 2023, in crescita del 2,95%.
Le imprese hanno registrato la variazione più significativa, aumentando la loro quota del 20,07% e passando da 484 miliardi a 581 miliardi di euro. Al contrario, le famiglie, pur rimanendo la categoria principale con una partecipazione di 1.466 miliardi, hanno visto ridursi la loro quota complessiva di 43 miliardi, calando al 43,02% del totale.
Anche le banche hanno fatto segnare una flessione, con una diminuzione del 7,86%, passando da 457 a 422 miliardi di euro. In crescita, invece, la presenza degli investitori stranieri, che hanno aumentato la loro quota dell’11,61%, raggiungendo 726 miliardi di euro, pari al 21,30% del totale.
«L’aumento delle partecipazioni straniere nelle società quotate italiane, salite del 20,49% e ora prossime al 50% del totale, è un segnale forte e chiaro: l’Italia torna a essere un mercato attraente per gli investitori internazionali. Questo risultato non può prescindere dal contesto politico. La stabilità garantita dal governo in carica guidato da Giorgia Meloni, con una visione economica chiara e un impegno dichiarato verso politiche orientate al mercato, ha certamente contribuito a rafforzare la fiducia degli investitori esteri. Per molti fondi internazionali e grandi investitori istituzionali, la presenza di un esecutivo solido e con una linea coerente rappresenta un fattore decisivo nel valutare la destinazione dei propri capitali. Tuttavia, questa fiducia è anche una responsabilità per l’esecutivo, che dovrà continuare a mostrare una gestione equilibrata e una direzione precisa nelle riforme, evitando scelte improvvise che potrebbero minare la percezione di stabilità acquisita. In un panorama europeo e internazionale sempre più competitivo, l’Italia ha l’opportunità di consolidare il suo ruolo come hub d’investimento, ma solo se saprà mantenere un clima di prevedibilità e affidabilità, elementi essenziali per capitalizzare il rinnovato interesse internazionale verso le nostre aziende quotate» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
Secondo il report del Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato le statistiche della Banca d’Italia, mettendo a confronto i dati del primo trimestre 2023 e del primo trimestre 2024, il valore complessivo delle partecipazioni nelle società quotate ammontava a 578 miliardi di euro lo scorso anno, salendo a 661 miliardi nel 2024, con un incremento di 83 miliardi e una crescita del 14,31%.
Gli stranieri detengono la quota maggiore, con una partecipazione di 265 miliardi di euro nel 2023 (45,80%), che sale a 319 miliardi nel 2024 (48,28%), segnando un incremento di 54 miliardi, pari al 20,49%.
Le famiglie, che nel 2023 detenevano 70 miliardi di euro (12,07%), aumentano la loro quota a 86 miliardi nel 2024 (13,02%), con un incremento di 16 miliardi, pari a una crescita del 23,31%.
Le imprese registrano un aumento più contenuto, passando da 111 miliardi di euro nel 2023 (19,25%) a 114 miliardi nel 2024 (17,33%), con un incremento di 3 miliardi, pari al 2,87%.
Le banche, con una partecipazione di 93 miliardi di euro nel 2023 (16,09%), vedono un incremento a 98 miliardi nel 2024 (14,85%), con un aumento di 5 miliardi, pari al 5,48%.
Le assicurazioni e i fondi pensione aumentano da 6,3 miliardi nel 2023 (1,09%) a 7,5 miliardi nel 2024 (1,14%), con una crescita di 1,2 miliardi, pari al 19,75%.
Lo Stato e la Banca centrale (ovvero la Banca d’Italia) incrementano la loro presenza, passando da 29 miliardi nel 2023 (5,03%) a 31 miliardi nel 2024 (4,75%), con un aumento di 2 miliardi, pari al 7,95%.
Gli enti locali aumentano la loro quota di partecipazione da 3,2 miliardi nel 2023 (0,55%) a 3,6 miliardi nel 2024 (0,54%), con una crescita di 0,4 miliardi, pari al 13,43%.
Gli enti di previdenza, invece, registrano una lieve flessione, passando da 0,6 miliardi di euro nel 2023 (0,11%) a 0,6 miliardi nel 2024 (0,09%), con una variazione negativa di 0,05 miliardi, pari a una contrazione del 7,34%.
Più in generale, nel 2023, il valore complessivo delle partecipazioni nelle società per azioni è risultato pari a 3.310 miliardi di euro, mentre nel 2024 ha raggiunto i 3.408 miliardi, con un incremento di 98 miliardi, pari a una variazione del 2,95%.
Le famiglie detengono la quota più rilevante, con 1.510 miliardi di euro nel 2023, equivalenti al 45,60% del totale, ma scendono a 1.466 miliardi nel 2024, riducendo la loro quota al 43,02% con una diminuzione di 43 miliardi di euro, pari a un calo del 2,87%.
Le imprese, invece, aumentano la loro partecipazione in maniera significativa, passando da 484 miliardi di euro nel 2023 (14,63%) a 581 miliardi nel 2024 (17,06%), con una crescita di 97 miliardi di euro, pari al 20,07%.
Anche gli investitori stranieri incrementano la loro presenza, passando da 650 miliardi di euro nel 2023, che rappresentavano il 19,64% del totale, a 726 miliardi nel 2024, con una quota del 21,30% e un aumento di 76 miliardi, pari a una crescita dell’11,61%.
Al contrario, le banche vedono una riduzione della loro quota di partecipazione, passando da 457 miliardi di euro nel 2023 (13,82%) a 422 miliardi nel 2024 (12,37%), con un calo di 36 miliardi di euro, pari a una diminuzione del 7,86%.
Le assicurazioni e i fondi pensione registrano una lieve flessione, passando da 69 miliardi di euro nel 2023 (2,07%) a 67 miliardi nel 2024 (1,96%), con una diminuzione di 2 miliardi, pari a una contrazione del 2,42%.
Lo Stato e la Banca centrale (ovvero la Banca d’Italia) aumentano leggermente la loro presenza, passando da 120 miliardi di euro nel 2023 (3,61%) a 125 miliardi nel 2024 (3,67%), con una crescita di 5 miliardi, pari a un incremento del 4,60%.
Gli enti locali incrementano la loro partecipazione da 13 miliardi nel 2023 (0,39%) a 13,2 miliardi nel 2024 (0,39%), con una variazione positiva di 0,2 miliardi, ovvero l’1,32%. Gli enti di previdenza aumentano la loro partecipazione da 7,7 miliardi di euro nel 2023 (0,23%) a 8,2 miliardi nel 2024 (0,24%), con una crescita di 0,5 miliardi, pari al 5,50%.
- Rassegna Stampa 05.11.2024 - 5 Novembre 2024
- BORSA, VALORE QUOTATE SALITO DI 100 MILIARDI DA 2023 A 2024 (+14%) - 5 Novembre 2024
- Circolare – 04.11.2024 - 4 Novembre 2024