«Le nuove restrizioni proposte dal governo sono il colpo di grazia al commercio e al turismo: chiuderanno negozi di abbigliamento e oggettistica, alberghi, bar e ristoranti, servizi di trasporto, agenzie di viaggio. E andranno incontro a fallimenti e difficoltà enormi, inoltre, tutti i settori collegati, dal settore alimentare all’agricoltura da molti comparti della manifattura fino ai servizi».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, commentando la bozza del dpcm con le nuove misure per gestire l’emergenza Covid durante le festività natalizie.
«In questo quadro, come se non bastasse, forze della maggioranza parlamentare portano avanti l’idea di una patrimoniale: una botta secca di tasse che finirebbe per colpire quelli che le tasse già le pagano e, soprattutto, finirebbe per tramortire sia i consumi delle famiglie sia gli investimenti delle imprese con il rischio di una fuga di massa di capitali all’estero» aggiunge il vicepresidente di Unimpresa, secondo il quale «Natale è un momento fondamentale per la vita economica di milioni di attività commerciali, di strutture ricettive per le vacanze invernali. Non sono stati presi in considerazione fino in fondo gli effetti economici di queste scelte, andavano studiate contemporaneamente importanti e adeguate compensazioni economiche, stanziamenti a fondo perduto e, invece, non c’è nulla di tutto questo».
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