Nel convegno del 22 giugno, tenutosi nella sala convegni della Camera di Commercio di Salerno, in via Allende, molte sono state le proposte e le idee messe in campo dagli intervenuti.
Rosanna Ciuffi, delegato Unimpresa, ha avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione del progetto e crede fermamente nell’iniziativa. Soprattutto, dice, è necessario dare ai visitatori un’alternativa, inviando loro un messaggio importante: il turismo di massa può essere abbinato ad un turismo meno “ovvio”. La Campania possiede tesori ignorati, di cui fa parte una tradizione secolare che rischia seriamente di svanire.
I “mestieri da favola”, quelli di cui ci raccontavano i nostri nonni, stanno scomparendo, perché i detentori del sapere tradizionale non sanno a chi trasmetterlo, senza contare che le piccole realtà che vivono ancora di produzioni locali, sono sempre più stritolate ed emarginate dai poli turistici più conosciuti.
“Non si tratta di realizzare un turismo parallelo, ma di fornire al grande pubblico un’alternativa culturale, – afferma Donato Ciociola, intervenuto in qualità di vicepresidente Nazionale Giovani Unimpresa – un turismo consapevole nel cui ambito istituzioni e aziende possano costruire rapporti di cooperazione proficui. L’iniziativa è lodevole, e il suo successo è stato determinato anche dall’impegno di Demetrio Cuzzola, presidente Unimpresa Salerno, che ha appoggiato il progetto e che continua a dare il suo pieno sostegno ad ogni iniziativa atta a promuovere il territorio e le sue potenzialità”.
Nell’ambito del progetto sono stati infatti attivati percorsi culturali, di cui è stato presentato un video reportage realizzato durante i due itinerari, che mostra il volto più vero di una Campania ancora troppo ignorata, fatta di piccole perle come Felitto, nel cuore dell’Alta Valle del Calore, o come Sicignano, alle falde dei monti Alburni; luoghi, come ci ha tenuto a precisare il sindaco di Felitto, Maurizio Caronna, dove è ancora viva la tradizione più antica, una tradizione da diffondere e far conoscere, un impegno che le istituzioni hanno il dovere di prendere, se non vogliono contribuire alla morte del proprio territorio.
Memorie e sapori antichi minacciati dalla globalizzazione, che “Mestieri da Favola” vuole conservare e far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, nella prospettiva di rivalutazione di un territorio difficile quanto meraviglioso e ricco di risorse, spesso non sfruttate perché poco coordinate.
Il successo incredibile delle due visite guidate a Felitto, il 3 giugno e a Sicignano, il 10 giugno, sono la prova innegabile che tradizione e cultura popolare affascinano un pubblico trasversale, emblema di tutte le generazioni e che natura, biodiversità, autenticità sono concetti che condizionano sempre di più la nostra vita.
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