CAMPI FLEGREI, SERVONO SUBITO 500 MILIONI PER MESSA IN SICUREZZA

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Sono necessari almeno 500 milioni di euro, in tempi rapidi, per mettere in sicurezza l’area dei Campi Flegrei, teatro di una crescente attività sismica negli ultimi anni, dove oggi si è registrato un nuovo terremoto. La stima è stata elaborata dal Centro studi di Unimpresa sulla base dei danni già registrati e degli interventi necessari per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati nei comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli. L’area dei Campi Flegrei è interessata da un fenomeno di bradisismo – il sollevamento e abbassamento periodico del suolo – che ha intensificato il rischio sismico. 

Secondo il Centro studi di Unimpresa, dal 2023 a oggi, sono stati registrati oltre 23.000 eventi sismici nell’area, con una frequenza e un’intensità crescente che preoccupano la popolazione e le autorità. Gli eventi più significativi degli ultimi anni hanno causato danni strutturali e conseguenze economiche rilevanti per la regione. Il 18 agosto 2023 si è verificato uno dei più intensi sciami sismici dall’inizio della fase di sollevamento del 2005, con oltre 150 scosse registrate in un solo giorno. La più forte ha raggiunto una magnitudo di 3.6. Solo pochi giorni dopo, il 21 agosto 2023, un terremoto di magnitudo 2.5 ha svegliato la popolazione locale, seguito da uno sciame di oltre 50 scosse. La situazione è peggiorata nel 2024. Il 20 maggio si è registrato il terremoto più forte degli ultimi 40 anni nell’area, con una magnitudo di 4.4 e ipocentro nel cratere della Solfatara. L’evento ha causato l’evacuazione di diversi edifici a Pozzuoli e danni strutturali in tutta la zona. Pochi mesi dopo, il 26 luglio 2024, una scossa di magnitudo 4.0 ha colpito l’area di Napoli, con epicentro nei Campi Flegrei a circa 4 km di profondità.

I danni economici provocati dagli eventi sismici più recenti sono già significativi. A seguito del terremoto del 20 maggio 2024, il governo ha stanziato 50 milioni di euro per la riparazione e la riqualificazione sismica degli edifici residenziali danneggiati nei comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli. Questi fondi sono destinati principalmente agli interventi sugli immobili privati dichiarati inagibili e situati nella cosiddetta “zona di intervento” definita dal decreto legge 140 del 2023. La procedura di accesso ai fondi prevede una valutazione tecnica dettagliata per stabilire l’entità dei danni e il livello di intervento necessario. Le risorse destinate agli interventi di messa in sicurezza dell’area sono state ulteriormente incrementate dalla legge di Bilancio 2025, che ha stanziato 100 milioni di euro, distribuiti in 20 milioni di euro annuidal 2025 al 2029, per interventi antisismici sul patrimonio edilizio privato a uso residenziale nella zona interessata dal bradisismo. Il contributo coprirà interventi di riparazione e riqualificazione sismica per rendere nuovamente abitabili gli edifici danneggiati, con una copertura calcolata sulla base del costo parametrico stabilito dal prezziario unico della Regione Campania. Il costo ammissibile a contributo verrà determinato confrontando il costo dell’intervento, calcolato secondo il computo metrico-estimativo basato sul prezziario regionale, e il costo convenzionale, ottenuto moltiplicando la superficie complessiva dell’edificio per il costo parametrico. Questo valore varierà in base alla classe di superficie e al livello operativo dell’edificio, determinato dal grado di danno e vulnerabilità.

Il costo totale degli interventi di messa in sicurezza potrebbe tuttavia salire ulteriormente nei prossimi anni, in funzione dell’evoluzione del fenomeno bradisismico e della vulnerabilità strutturale dell’area. L’area dei Campi Flegrei, essendo una caldera vulcanica attiva, è soggetta a un continuo monitoraggio da parte degli istituti di ricerca e degli enti preposti. Le autorità locali hanno avviato un piano di sorveglianza e prevenzione per mitigare il rischio sismico e garantire la sicurezza della popolazione. Le misure di prevenzione comprendono la verifica strutturale degli edifici, la realizzazione di interventi di consolidamento, l’adeguamento delle infrastrutture e l’implementazione di sistemi di allarme tempestivo per informare rapidamente la popolazione in caso di nuove scosse.

«Nonostante l’impegno economico e operativo, il fenomeno del bradisismo continua a rappresentare una minaccia concreta per la stabilità dell’area. La popolazione locale vive con il timore costante di nuove scosse, mentre le istituzioni cercano di bilanciare le esigenze di sicurezza con la necessità di preservare la vivibilità e la sostenibilità economica della regione. Il costo per la messa in sicurezza dell’area, stimato in 500 milioni di euro, rappresenta solo una parte degli investimenti che potrebbero rendersi necessari in futuro per fronteggiare una situazione sismica e vulcanica complessa e in continua evoluzione» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

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