In sei anni di crisi in Italia è andato perso oltre un milione di posti di lavoro. Dal 2008 al 2014 nel nostro Paese gli occupati sono scesi da 25,3 milioni a 24,3 milioni con un calo di oltre 1 milione di unità (-4,08%). Nell’area euro l’occupazione è risultata in caduta del 2,85% (-4,3 milioni)…
Solo con una significativa riduzione della pressione fiscale, l’intervento della Banca centrale europea appena annunciato, e volto a spegnere l’inflazione verso il 2%, potrà dispiegare tutti i suoi frutti portando l’Italia fuori dalla crisi e finalmente incamminata in un percorso di crescita economica. La sola immissione di nuovo denaro in circolazione con il Quantitative easing,…
“Il sistema del credito cooperativo funziona: in questi anni di crisi è l’unico comparto dell’industria bancaria che ha continuato a sostenere le aziende italiane, specie quelle più piccole, a restare a galla nel corso di una tremenda crisi. Pertanto è meglio non toccare la legislazione delle banche popolari frettolosamente: il conto finale potrebbe arrivare proprio…
Il taglio delle stime dell’Fmi sul pil italiano allo 0,4% per il 2015 conferma i timori delle micro, piccole e medie imprese del nostro Paese, convinte che per quest’anno non si intravede alcuna prospettiva concreta di miglioramento né indicazioni particolarmente positive. Così il centro studi di Unimpresa commenta le indicazioni del Fondo monetario internazionale che…
Una voragine che si allarga sempre più velocemente. L’aumento medio mensile del debito pubblico italiano è passato dai 6,6 miliardi di euro del 2013 agli 8,2 miliardi del 2014 in crescita di 1,5 miliardi pari a un incremento del 23,24%. Nei primi 11 mesi dello scorso anno il buco nei conti dello Stato è cresciuto…
Non si ferma la corsa delle sofferenze delle banche: negli ultimi 12 mesi sono arrivate a 181 miliardi di euro in aumento di oltre 31 miliardi (+21%). Le rate dei finanziamenti non pagate dalle famiglie valgono quasi 34 miliardi, quelle delle imprese sfiorano quota 130 miliardi. Nel frattempo migliora il quadro dei prestiti: quelli alle…
Il governo italiano deve sfruttare i benefici che deriveranno dal quantitative easing della Banca centrale europea per ridurre le tasse sia sulle imprese sia sulle famiglie. Gli acquisiti di titoli di Stato da parte della Bce produrranno vantaggi sulle finanze pubbliche dei paesi dell’area euro, quindi anche per l’Italia, in termini di minor spesa per…
“I vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea alle finanze pubbliche dei paesi membri rappresentano un freno allo sviluppo e alla crescita: sono stati pensati e approvati in un quadro storico e macroeconomico completamente diverso da quello di oggi è pertanto sono anacronistici. E’ ormai intollerabile, a esempio, il tetto al 3% nel rapporto tra deficit…