Un terzo, circa il 33% della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola: pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi. Lo dice Coldiretti, nell’ambito dell’incontro promosso insieme alla Fondazione Univerde sulla base del rapporto Isnart-Unioncamere, che registra un boom negli acquisti di prodotti enogastronomici; in controtendenza rispetto alla crisi, infatti, segnano un + 43% negli ultimi 5 anni. Complessivamente tra il consumo di pasti nella ristorazione (13,9 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (10,1 miliardi), i turisti italiani e stranieri spendono per cibo e bevande circa 24 miliardi di euro su un totale di 72,2 miliardi del fatturato turistico complessivo. La gran parte dei risultati economici e delle opportunità di lavoro del turismo in Italia nell’estate 2013 dipende quindi, annota ancora Coldiretti, dalle scelte dei turisti a tavola che condizionano i bilanci di ristoranti, agriturismi, mercati, pizzerie, negozi, bar e gelaterie. Se la crisi dunque riduce le partenze e costringe a tagliare la durata e il budget delle vacanze solo l’11% però limita gli acquisti di prodotti tipici, secondo le elaborazioni Coldiretti/Univerde sui dati Ipr marketing. «L’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia anche nell’offerta turistica, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza che sono il proprio patrimonio storico ed artistico, il paesaggio e il proprio cibo al quale unire originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso di cui siamo portatori», commenta il presidente della Coldiretti, Sergio Marini.
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