Oggi 20 giugno è iniziata la Conferenza sullo sviluppo sostenibile (UNCSD), denominata anche Rio+20, in quanto cade a 20 anni di distanza dal Vertice della Terra di Rio de Janeiro Unced del 1992.
“La Conferenza si pone l’obiettivo generale di rinnovare l’impegno politico per lo sviluppo sostenibile verificando lo stato di attuazione degli impegni internazionali assunti negli ultimi due decenni, rappresentando una sfida importante che mira, attraverso uno sforzo congiunto da parte dei governi e della intera società civile, a raggiungere obiettivi comuni e tutelare gli equilibri del pianeta, verso un nuovo assetto per lo sviluppo sostenibile globale e per l’umanità – spiega il segretario generale di Unimpresa, Emilio Ferrara – Ricordiamo a tutti che il settore agricolo è pienamente coerente con gli orientamenti della conferenza e che, in questo ventennio, in particolare in Italia, gli agricoltori hanno mediamente ridotto l’utilizzo di agrofarmaci e di insetticidi di oltre il 20%, come pure l’utilizzo l’uso di concimi minerali – di sintesi – è stato ridotto di oltre il 40% a favore di quelli organici. Poi le coltivazioni agricole, per loro natura, contribuiscono all’assorbimento di CO2 e, non da ultimo, è fortemente in aumento la produzione di energia verde nelle aziende agricole di tutta Italia”.
“Dalla Conferenza di Rio ci aspettiamo indicazioni per politiche di sostegno più decise e concrete all’agricoltura ecosostenibile e, soprattutto, che venga chiesto con forza agli altri settori produttivi un eguale impegno per uno sviluppo sostenibile aggiunge Ferrara – Speriamo di non vedere approvati testi, come quello circolato in mattinata, eccessivamente generici e senza riferimenti precisi ai target di sviluppo sostenibile da raggiungere. Vorremmo un vero programma di sviluppo globale fondato su fonti rinnovabili, risparmio energetico, riciclo e green jobs, magari distinto per paesi industrializzati e in via di sviluppo. Speriamo, poi, in un deciso impegno per la eliminazione dei sussidi per le fonti fossili visto che il mondo oggi spende quasi 700 miliardi di euro l’anno per sostenere il mercato di petrolio e carbone, risorse che potrebbero essere usati in progetti di green economy”.
Il segretario di Unimpresa Agricoltura chiede infine un impegno forte al ministro Corrado Clini che guida la delegazione italiana a Rio, “che sappiamo essere particolarmente impegnata nel negoziato complesso tra i Paesi emergenti e le posizioni europee”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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