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Confindustria. Longobardi, fase drammatica serve patto su riduzione fisco

«Serve subito un intervento drastico volto alla riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese: siamo pronti a discutere un patto con tutte le parti sociali e siamo convinti che sia l’unico modo per cercare di portare il nostro Paese fuori dal tunnel». Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dopo le nuove stime di Confindustria che indicano un peggioramento del ciclo economico nel 2012 col Pil in calo dell’1,6% e 1,5 milioni di posti di lavoro in bilico. «Di bollettino di guerra come oggi riferisce Confindustria parliamo da mesi – aggiunge Longobardi – e da tempo ribadiamo la necessità di agire sulla pressione tributaria che si sta rivelando una zavorra per l’intero Paese. Insieme con i sindacati, con le altre organizzazioni imprenditoriali e con il Governo dobbiamo trovare la soluzione per abbattere le tasse. Solo così possiamo sperare di uscire dalla bufera e di salvare l’economia italiana».
Non solo. «L’Esecutivo deve mettere in condizione l’economia italiana di agganciare la ripresa», dice il presidente. E se non c’è la possibilità di mettere in campo strumenti concreti per la crescita, che pure continuiamo ad auspicare e che non sembrano aver visto la luce col decreto sviluppo, allora un primo passo per tendere la mano alle imprese, specie quelle più piccole che rappresentano l’ossatura del Paese, potrebbe arrivare da una sorta di moratoria sul fisco col blocco delle cartelle per un determinato periodo e lo stip agli interessi di mora« osserva il numero uno di Unimpresa. Nel dettaglio, si tratterebbe di: «a) individuare una sorta di periodo di ‘grazia’ nel quale l’amministrazione finanziaria congela le cartelle e b) stabilire una data, magari tornando indietro sul calendario, a partire dalla quale le società di riscossione delle imposte, Equitalia su tutti, dovrebbe bloccare il calcolo e quindi la maturazione di interessi e more di vario tipo, lasciando nelle cartelle le sole somme iscritte a ruolo dagli enti impositori» precisa Longobardi.

a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press

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