«Ora i soldi indebitamente incassati dai gestori dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, vanno immediatamente, ossia nella prima bolletta utile, restituiti al consumatore con tanto di interessi legali, altrimenti scatteranno le azioni legali». È quanto chiede il Codacons dopo il parere espresso dal Consiglio di Stato all’Authority per l’energia e, sottolinea l’associazione dei consumatori, «secondo il quale l’aumento del 7% sulle bollette dell’acqua, legato alla remunerazione del capitale investito, non è ‘coerentè con il quadro normativo uscito dal referendum del 12-13 giugno 2011».
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