“I consumi in frenata a luglio sono un altro segnale preoccupante che registriamo ormai da tempo. La ripresa è al palo, l’economia cresce a corrente alternata: a un dato positivo ne segue sempre almeno un altro in direzione opposta. Si tratta di una situazione che va interrotta, va innescata una spirale positiva volta a dare una spinta più incisiva alla crescita del nostro Paese. C’è bisogno di dare stimoli alle aziende e fiducia alle imprese”. Così il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat secondo i quali a luglio le vendite al dettaglio sono scese, su base annua, dello 0,2%.
Ecco, più in dettaglio, i dati. Le vendite al dettaglio, bussola dell’andamento dei consumi tradizionali (commercio online escluso) ancora non decollano: tra gennaio e luglio la crescita in valore, considerando la dinamica dei prezzi, non e’ andata oltre lo 0,2%, mentre guardando solo ai volumi, ovvero alle quantità, il segno è addirittura negativo (-0,6%). Insomma il commercio al dettaglio stenta, mentre la ripresa è già in atto negli altri settori dell’economia. Inoltre, il fatto che i dati in volume siano migliori di quelli in valore suggerisce che il sostegno spesso arriva dai prezzi, visto che la deflazione ormai e’ alle spalle. I prezzi sembrano fare la differenza sopratutto nell’alimentare, dove il valore delle vendite tra gennaio e luglio, su base annua, è in rialzo dello 0,7%, mentre nello stesso periodo il dato relativo alle quantità arretra dell’1,3%.
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