«Il dato sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche italiane, che scende, nel terzo trimestre dello scorso anno, al -2,3% del pil rispetto al -6,3% dello stesso trimestre del 2023, rappresenta un risultato straordinario, frutto di politiche economiche responsabili e di un’efficace gestione delle risorse pubbliche. Il miglioramento è la testimonianza concreta di come il nostro Paese sia sulla giusta strada per un consolidamento strutturale dei conti pubblici, mantenendo, al contempo, un equilibrio tra rigore finanziario e sostegno alla crescita economica. Il saldo primario positivo, pari all’1,7% del pil, è un ulteriore elemento che rafforza il quadro positivo. La capacità di generare un avanzo primario – ossia il risultato al netto degli interessi sul debito – dimostra la solidità della strategia economica adottata, che ha permesso di ridurre il peso del deficit senza gravare eccessivamente su famiglie e imprese. Si tratta di un risultato cruciale per consolidare la fiducia degli investitori internazionali e per rafforzare la stabilità complessiva del sistema economico italiano».
È quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. «Anche il saldo corrente, che segna un’incidenza positiva dell’1,9% sul pil, conferma la bontà delle misure intraprese. I, dato, in crescita rispetto all’1,6% del terzo trimestre del 2023, ci dice che l’Italia è riuscita a migliorare la propria capacità di gestione delle spese correnti e di utilizzo delle risorse disponibili, creando le condizioni per un ulteriore rafforzamento della sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio-lungo termine» sottolinea il vicepresidente di Unimpresa. «Un confronto fra la situazione italiana e quella di altri Paesi europei fa emergere con evidenza il progresso compiuto dal nostro Paese. Se guardiamo alla Francia, dove il deficit per il 2024 è stimato al 6,1% del pil e per il 2025 è previsto attorno al 5,4%, è chiaro che l’Italia si trova in una fase molto più favorevole. Il nostro Paese è riuscito, anche in un contesto economico globale difficile, a intraprendere un percorso virtuoso che non solo ci allontana da situazioni di squilibrio finanziario, ma ci pone come esempio positivo di gestione delle risorse pubbliche. Mentre la Francia si trova ancora nella necessità di contenere un deficit significativo e si confronta con l’ipotesi di misure potenzialmente impopolari, come l’aumento dell’Iva, l’Italia dimostra che è possibile ottenere risultati concreti senza gravare ulteriormente sui cittadini. Questo rafforza la nostra competitività a livello europeo e conferma la solidità delle nostre politiche fiscali. È fondamentale che questo trend positivo non si interrompa. Per fare ciò, occorre continuare a investire in settori chiave, supportare le imprese, in particolare le pmi, e mantenere un focus costante sull’efficienza della spesa pubblica. Solo così sarà possibile garantire una crescita sostenibile e una riduzione ulteriore del peso del debito pubblico» aggiunge Spadafora.
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