“E’ assurdo immaginare l’ennesimo ritocco all’insù delle tasse sulla benzina: le accise sui prodotto energetici già comportano, per i contribuenti italiani, un esborso superiore a 25 miliardi di euro annui: si tratta di un livello abnorme, tra i maggiori a livello europeo e globale che pesa sui conti delle famiglie oltre che su quelli delle imprese, incidendo negativamente sulla ripresa economica”. Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commentando l’ipotesi di interventi da parte del governo sulle accise per reperire i fondi necessari a sostenere la manovra correttiva sui conti pubblici da 3,4 miliardi imposta dall’Unione europea. “Basta stangate, si devono trovare alternative all’utilizzo sistematico e sconsiderato della leva fiscale, a esempio agendo con interventi seri e non farlocchi sugli sprechi nella spesa delle amministrazioni pubbliche” dice Pucci. Nel corso del 2015, dalle accise sui prodotti energetici e loro derivati (principalmente benzine e gasoli) il gettito statale è stato di 25,4 miliardi in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente di 157 milioni (-0,6%). Un trend simile è stato mantenuto nel corso del 2016: tra gennaio e novembre, l’incasso è stato di 22,2 miliardi, con un calo contenuto rispetto all’anno precedente pari a 27 milioni (-0,1%).
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