Alla fine del 2010 il debito era a a quota 1.851,2 miliardi, nel 2011 era a 1.907,6 miliardi, nel 2012 a 1.989,9 miliardi, nel 2013 a 2.069,8 miliardi e a novembre 2014 era a 2.160,1 miliardi. Da novembre 2014 a dicembre 2015 (13 mesi), se la media non diminuisse, il debito crescerebbe di altri 106,6 miliardi arrivando a toccare i 2.266,7 miliardi.
“Negli anni peggiori della crisi il debito cresceva meno di oggi” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, “e i nostri dati servono a ristabilire la verità proprio su quello che è accaduto durante la tempesta finanziaria internazionale. Di sicuro pare evidente che le politiche dettate dalla logica del rigore e dell’austerity sono state fallimentari. Continue manovre lacrime e sangue varate dai governi tecnici e di larghe intese con la dichiarata intenzione di salvaguardare le finanze pubbliche hanno prodotto un risultato drammatico: imprese e famiglie in ginocchio, debito alle stelle”.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura dell’Ago Press
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