Niente spending review sul bilancio pubblico: nei primi 8 mesi di quest’anno sono usciti oltre 14 miliardi di euro in più rispetto al 2016 con un incremento che sfiora il 5%. Da gennaio ad agosto dello scorso anno, la spesa statale era arrivata a quota 305 miliardi e si è attestata a 320 miliardi nello stesso periodo di quest’anno. In salita anche le entrate: balzelli e tributi a carico dei contribuenti, sia imprese sia famiglie, sono cresciuti di 4,4 miliardi(+1,5%) da 303,2 miliardi a 307,6 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa sull’andamento dei conti pubblici, secondo il quale sono salite sia le uscite correnti di 11,5 miliardi (+4%) sia quelle per investimenti di quasi 3 miliardi (+14%). Tra entrate e uscite il disavanzo, negli 8 mesi in esame, è pari a 12,4 miliardi. “I dati ci dicono che la spending review non esiste e che la lotta agli sprechi sui conti pubblici è un buon argomento da dibattiti televisivi o da campagna elettorale, ma non si è visto nulla, le promesse. Non è vero che si sono ridotte le spese a carico della finanza pubblica e lo dimostriamo” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci. “La verità è un’altra: siamo in un anno pre-elettorale e paghiamo più tasse per finanziare le mancette della politica” aggiunge Pucci.
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Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, nei primi 8 mesi dell’anno, l’ammontare complessivo della spesa pubblica si è attestato a 320,04 miliardi di euro, in aumento di 14,4 miliardi (+4,73%) rispetto ai 305,5 miliardi dello stesso periodo del 2016. Si è registrato un aumento di 11,5 miliardi (+4,04%) della spesa corrente (acquisti, stipendi, forniture, appalti) dai 285,1 miliardi dei primi 8 mesi del 2016 ai 296,6 miliardi dei primi 8 mesi di quest’anno; lieve incremento anche per quanto riguarda la spesa per investimenti (infrastrutture e grandi opere pubbliche), passata complessivamente dai 20,4 miliardi del periodo gennaio-agosto 2016 ai 23,3 miliardi del periodo gennaio-agosto di quest’anno, con un aumento di 2,9 miliardi (+14,26%). Nel periodo in esame, il disavanzo complessivo è pari a 12,4 miliardi.
Spostando l’analisi sulle entrate, si osserva una variazione positiva di 4,4 miliardi (+1,45%) dai 303,2 miliardi del 2016 ai 307,6 miliardi del 2017. Sono salite le entrate tributarie di 8,5 miliardi (+3,16%) dai 270,05 miliardi dei primi 8 mesi del 2016 ai 278,5 miliardi dello stesso periodo di quest’anno. In calo, invece, le altre entrate di 4,1 miliardi (-12,44%) dai 33,1 miliardi di gennaio-agosto 2016 ai 29,03 miliardi dello stesso periodo di quest’anno.
Incrementi delle uscite dal bilancio pubblico si sono registrati in quasi tutti i mesi: gennaio (33,1 miliardi nel 2017 e 12,1 miliardi nel 2016), febbraio (16,4 miliardi nel 2017 e 64,6 miliardi nel 2016), marzo (43,9 miliardi nel 2017 e 31,7 miliardi nel 2016), aprile (46,1 miliardi nel 2017 e 39,1 miliardi nel 2016), maggio (67,1 miliardi nel 2017 e 27,7 miliardi nel 2016), giugno (30,4 miliardi nel 2017 e 60,5 miliardi nel 2016), luglio (51,6 miliardi nel 2017 e 36,3 miliardi nel 2016), agosto (31,02 miliardi nel 2017 e 33,1 miliardi nel 2016). Aumenti delle entrate nelle casse dello Stato si sono registrati in quasi tutti i mesi: gennaio (38,6 miliardi nel 2017 e 35,9 miliardi nel 2016), febbraio (30,1 miliardi nel 2017 e 32,7 miliardi nel 2016), marzo (32,8 miliardi nel 2017 e 30,3 miliardi nel 2016), aprile (32,8 miliardi nel 2017 e 30,7 miliardi nel 2016), maggio (35,3 miliardi nel 2017 e 38,3 miliardi nel 2016), giugno (35,9 miliardi nel 2017 e 48,7 miliardi nel 2016), luglio (53,5 miliardi nel 2017 e 49,1 miliardi nel 2016), agosto (48,3 miliardi nel 2017 e 37,1 miliardi nel 2016).
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