Proposte per le nuove misure: semplificazioni, aiuti più alti per chi perde lavoro, flat tax estesa a tutte le partite Iva, rinvio delle scadenze tributarie, sostegni per affitti
«Spero che nel nuovo decreto del governo, annunciato per aprile, possa trovare spazio la semplificazione e, soprattutto, poche misure, ma estremamente concrete e di imminente applicazione, così da essere davvero di aiuto per le imprese ed i loro lavoratori». È l’appello lanciato dal consigliere di Unimpresa con delega al lavoro e al welfare, Giovanni Assi. Secondo il consigliere di Unimpresa «occorre rendere gli ammortizzatori sociali davvero accessibili e semplificati per tutti, evitando inutili passaggi burocratici che non fanno altro che allungare i tempi di lavorazione delle pratiche e di conseguenza i tempi di pagamento. Quello che è successo ieri con l’Inps è la prova che gli ingranaggi della macchina amministrativa si inceppano troppo facilmente: il sito è andato in tilt, così gli imprenditori non hanno potuto presentare le domande per gli ammortizzatori sociali dei propri dipendenti e i titolari di partite Iva non hanno potuto chiedere i bonus. In questo senso bisogna prevedere dei massimali più consoni alle esigenze di sopravvivenza delle famiglie: l’Inps, in realtà con i vari assegni di sostegno non paga l’80% della retribuzione poiché, nei conteggi, prevale un tetto di circa 1.150 euro, assai inferiore alla media degli stipendi di milioni di lavoratori. È poi fondamentale prevedere misure di sostegno per tutti quei lavoratori in scadenza di contratto (per milioni di lavoratori sono scaduti i contratti il 31 marzo) e, quindi, tagliati fuori dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i prossimi mesi (la maggior parte degli accordi quadro regionali prevedono il pagamento della cassa integrazione in deroga solo fino all’attuale scadenza dei contratti a termine non prevedendo la possibilità di proroghe)». L’altra misura suggerita di Assi è il «supporto reale agli imprenditori attraverso dei sostegni seri e percepibili da parte degli stessi, non solo per l’immediato, ma anche e soprattutto in vista di una quanto mai difficile ripartenza. Il supporto potrebbe concretizzarsi nella sospensione dei pagamenti di qualsiasi imposta per il 2020, senza alcuna distinzione e con tempi in grado di rinviare le stesse scadenze a rate a partire dal 2021. Lo slittamento dei pagamenti dovrebbe essere accompagnato da una riforma fiscale con nuove aliquote, magari rimettendo al centro del tavolo la flat tax da estendere a tutte le partite Iva. Serve anche un sostegno reale per gli affitti dei locali aziendali: una misura che aiuterebbe sia gli imprenditori sia i proprietari di immobili che subiranno gli effetti degli scontati, mancati pagamenti, ma saranno comunque chiamati a pagare varie imposte sul possesso».
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