«Confusi e disorientati: è lo stato d’animo dei commercialisti che in queste ore si trovano a interpretare l’ultimo decreto “Cura Italia”. Non tutte le scadenze sono state chiaramente prorogate a giugno 2020. Resta dunque un clima di particolare incertezza, per cui, se la categoria risultasse esclusa dalle “attività essenziali”, di cui ha parlato sabato sera il premier Conte, dovrebbero essere chiaramente rinviate tutte le scadenza fiscali almeno fino a 30 giugno 2020. Non tutti i professionisti, infatti, sono in grado di lavorare in smart working. E, soprattutto, l’aggiornamento contabile e fiscale delle attività dei propri clienti richiede ancora l’utilizzo di una considerevole quantità di carte». Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.
- FASE STORICA DI PROFONDA TRASFORMAZIONE DELLA FINANZA ITALIANA - 21 Gennaio 2025
- Libero Quotidiano – Grazie all’IA balzo dei ricavi fino al 20% per le Pmi - 21 Gennaio 2025
- Conquiste del Lavoro– Fisco, taglio Irpef al ceto medio nella road map del 2025 - 21 Gennaio 2025