«È necessario incentivare l’attività privata, soprattutto quella d’impresa, azzerando la burocrazia, con agevolazioni fiscali, investendo in formazione, soprattutto tecnologica, e in infrastrutture. Occorrono, poi, aiuti temporanei a fondo perduto per le piccole e medie imprese, con il sostegno della Bce».
È quanto chiede al governo il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi, spiegando che le «micro, piccole e medie imprese italiane hanno bisogno immediato di risorse finanziarie per far fronte al fermo delle loro attività stabilito con i decreti di chiusura del Paese per far fronte all’emergenza Covid-19.
«Se il governo italiano non è in grado di reperire i fondi necessari per sostenere le aziende, occorre un intervento urgente della Banca centrale europea, senza creare nuovo debito dei singoli Stati. Il rischio sarebbe quello di creare un po’ di inflazione, ma l’aumento dei prezzi, ancorché contenuto, considerata la situazione di depressione, non farebbe male. Allo stesso tempo, un repentino intervento della Bce, qualora assumesse carattere strutturale, sarebbe in grado di scongiurare vendite da panico sui mercati finanziari» aggiunge Longobardi.
Secondo il presidente onorario di Unimpresa «bisogna evitare a tutti costi qualsiasi misura volta a innalzare il carico fiscale e, ancora di più, è fondamentale mettere da parte progetti che assomigliano a patrimoniali assassine, capaci di uccidere definitivamente l’economia italiana.
La strada da percorrere è quella di stimoli e incentivi tributari destinati alle famiglie spingendole a trasformare la ricchezza finanziaria accumulata in nuovo reddito circolante nell’economia reale: in questo modo la nuova ricchezza prodotta potrà generare tasse aggiuntive e maggior gettito nelle casse pubbliche».
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