- Covid-19: Le difficoltà delle aziende agricole - 22 Aprile 2020
Le attività produttive in generale e le aziende agricole in particolare si trovano in una situazione di grave difficoltà economica dovuta alle limitazioni o blocco sia delle attività che della mobilità e relazioni sociali di questo periodo.
Nello specifico , le aziende agricole che svolgono anche attività agricole connesse, al fine di integrare il reddito aziendale proveniente dalle attività principali, quali vendita diretta dei prodotti in mercati zonali, agriturismo e fattorie didattiche e altre attività collegate al settore turistico, subiscono in modo diretto ed ulteriore gli effetti delle limitazioni in atto: i mercati zonali sono sospesi, le visite guidate da parte di istituzioni scolastiche ugualmente bloccate proprio nel periodo di maggior richiesta ed ugualmente sospese sono le attività regolarmente offerte dagli agriturismi come ristorazione, alloggio in strutture aziendali, camping, escursioni ecc. Il danno risulta essere ancora più considerevole se consideriamo che il blocco ricade nel periodo di massima richiesta di tali attività come quello primaverile, le festività pasquali e i ponti del 25 aprile e 1 maggio.
Il blocco totale di queste attività e le limitazioni produttive alle aziende agricole, inoltre, determinano sofferenze di tipo economico soprattutto a quelle aziende che sono esposte con indebitamento presso istituti di credito.
Nel breve periodo, la CCIAA propone di sostenere economicamente le aziende richiedenti con la traslazione degli impegni economici assunti di almeno due anni per consentire alle stesse di ristabilire il processo produttivo interrotto a causa della pandemia e ripristinare l’ordinario processo produttivo.
Nel medio periodo, sarebbe invece necessario proporre delle innovazioni in merito all’utilizzo della futura programmazione regionale- PSR 2021-2027- che rappresenta un essenziale strumento di sviluppo per le nostre aziende agricole.
Per scongiurare i frequenti ritardi e rinvii che stanno rallentando l’attuale programmazione, sarebbe opportuno che l’attribuzione del punteggio fosse quanto più possibile oggettivo basandosi sostanzialmente sull’aspetto economico e sulla capacità finanziaria dell’azienda in modo da corrispondere l’intero importo di progetto, ripartito tra conto capitale e conto interessi, e premiando le aziende che richiedono una percentuale minore di contributo in conto capitale.
Se la valutazione, poi, fosse puramente finanziaria, sarebbe opportuno che l’istruttoria delle pratiche venisse effettuata applicando una diretta collaborazione tra gli Uffici Regionali e l’istituto bancario individuato dell’azienda agricola, assumendo quest’ultimo l’impegno di finanziare la quota di progetto a carico dell’azienda stessa.
Un’ultima considerazione va rivolta ai tempi di valutazione delle domande di sostegno che nella programmazione attuale rappresentano un notevole handicap nella capacità di spesa della Regione Campania.
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