Lettera al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del presidente di UnimpresaPol, Paolo Lecce: non vanno fermate le attività contraddistinte dal codice Ateco 80.30, utili per far rispettare le ordinanze delle amministrazioni territoriali
«Lasciare aperte 24 ore su 24 tutte le attività di investigazione privata, nonché le attività di vigilanza e ausiliarie alla vigilanza e di tutti i security manager impegnati nel garantire la sicurezza delle aziende, evitando di ripetere il vulnus causato dalla precedente chiusura nel lockdown delle attività contraddistinte dal codice Ateco 80.30».
È quanto chiede il presidente di UnimpresaPol, Paolo Lecce, in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando che, alla luce dell’ultimo dpcm anti-Covid, «sarà ancora più necessario e indispensabile un ausilio alle forze dell’ordine, nel presidio del territorio e nel controllo del rispetto delle disposizioni governative, in tema di contrasto alla diffusione del Covid-19». Secondo Lecce «assumono un’importanza decisiva tutte le attività svolte con licenza prefettizia ai sensi dell’art.134 T.U., e per lo svolgimento delle attività disciplinate, di cui all’art.5 del dm 269.19, di cui le attività investigative anche in ambito penale secondo gli art. 222 e 327bis, nonché, quelle attività previste da Leggi Speciali “aVI”. Le prime necessarie a far rispettare l’articolo 24 della Costituzione Italiana “l’inviolabilità del diritto alla difesa”.
La seconda utile per far rispettare sia il presidio sia il controllo sull’attuazione delle disposizioni in merito al distanziamento sociale». Il presidente di UnimpresaPol si dichiara pronto a «un dialogo costruttivo, con i responsabili della sicurezza nazionale, al fine di consentire alle attività comprese nel codice Ateco 80, di continuare ad operare, mettendosi a disposizione delle forze dell’ordine nel presidio del territorio. Le società di investigazione privata potrebbero essere un aiuto ragguardevole anche per il rispetto delle ordinanze delle amministrazioni territoriali. Infatti, trattandosi di professionisti qualificati, preparati e addestrati, sarebbero in grado di coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo accurato di punti sensibili, come supermercati, farmacie, ospedali, stazioni, naturalmente nel rispetto di tutti i parametri previsti dalla situazione di emergenza»
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