«Le nuove tariffe applicate dal Conai relative al contributo ambientale per gli imballaggi in acciaio, plastica e vetro a partire dal 2021 sono insostenibili, visto che, a causa della pandemia Covid, 500.000 imprese italiane sono a rischio di chiusura definitiva: è inaccettabile, in un momento così delicato e di grande fragilità per il tessuto socioeconomico, subire questi provvedimenti per l’ennesima volta dall’alto, senza sentire le categorie interessate e che genereranno dal 2021 un aumento delle tariffe. Occorre intervenire immediatamente, per rivedere i criteri di determinazione delle tariffe, e per posticiparne l’entrata in vigore».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, spiegando che «per l’acciaio si passa da 3 euro a 18 euro a tonnellata; la plastica, per la fascia B2, passa da 436 euro a 560 euro a tonnellata t e, per la fascia C, da 546 euro a 660 euro a tonnellata; per il vetro l’aumento è da 31euro a 37 euro a tonnellata».
Il vicepresidente di Unimpresa spiega che «l’aumento avrà effetto anche sulle procedure forfettarie e semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre con decorrenza 2021». Secondo il vicepresidente di Unimpresa «questo appello non deve passare nel dimenticatoio e il governo deve sostenere le nostre richieste. Abbiamo già inviato una nota al Conai, chiedendo quali siano i criteri che hanno portato all’aumento delle tariffe».
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