Screening a tappeto con tamponi rapidi a scuola, una volta a settimana, per insegnanti e studenti: obiettivo è far ripartire sia le lezioni in sicurezza sia e consentire ai ragazzi di tornare a praticare sport. E poi creare hub, su tutto il territorio nazionale, per un piano di vaccinazioni capillare 24 ore su 24. È la proposta lanciata dal presidente di Unimpresa Sport, Marco Massarenti secondo cui «occorre incrementare il ricorso ai tamponi rapidi, che ormai hanno un costo accessibile, e promuoverne un utilizzo massiccio in tutto il Paese».
Secondo Massarenti «ragazzi e bambini non saranno vaccinati, non potranno quindi tornare a praticare tutte le attività sportive poiché il primo vaccino approvato dall’Ema (European Medicine Agency), ovvero Comirnaty (Biontech Pfizer), non è raccomandato per gli under 16. Il rischio, quindi, è che scuola e sport arrancheranno finché non si raggiungerà l’80% della popolazione adulta vaccinata». Il progetto suggerito da Unimpresa Sport impone la formazione di personale sanitario qualificato all’interno degli istituti scolastici per avere a disposizione figure capaci di garantire in sicurezza il test rapido del tampone.
«Mentre la popolazione si presta ad effettuare il vaccino in un tempo più o meno lungo per raggiungere l’obiettivo dell’80%, noi dobbiamo garantire ai nostri ragazzi di poter fare sport e nello stesso tempo frequentare la scuola in presenza. Attacchiamo questo virus da pi punti in modo tale da poter separare i casi positivi preventivamente tramite il tampone rapido e dall’altra parte immunizzare tramite il vaccino. In questo modo avremo l’opportunità di far ripartire scuola e sport in brevissimo tempo in assoluta sicurezza» osserva Massarenti.
Secondo il presidente di Unimpresa Sport «il problema che stiamo vivendo non sarà momentaneo, ma ritengo che il periodo che seguirà la fine della pandemia ci darà la vera dimensione dei danni che il mondo dello sport ha subito. Dobbiamo considerare questa situazione disastrosa, una opportunità per arrivare ad un cambiamento che porti una riforma complessiva del sistema sport in Italia, perché l’intero sistema ne subirà conseguenze pesanti o irreparabili. Lo sport rappresenta un elemento fondamentale sul piano emotivo e sociale, è un ambiente multidimensionale, dinamico, ludico, adatto ad intensificare la coscienza di sé e del proprio corpo, è uno strumento educativo e formativo e spesso è anticipatore dei mutamenti sociali, quindi di importanza assoluta per le nuove generazioni. Noi ci sentiamo parte attiva nella ripresa dell’economia del paese, ma tutto passa attraverso la cultura e lo sport che in questo momento sono allo sbando».
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