Il fenomeno delle domiciliazioni abusive e fantasma delle sedi legali di società e attività imprenditoriali danneggia gli operatori del settore degli spazi flessibili, noti anche come coworking o aree di lavoro collaborativo. Si tratta di un problema sempre più rilevante che contribuisce a inquinare l’intera economia del Paese. Lo denuncia Unimpresa Spazi Lavoro Flessibili Uffici e Coworking che, il 3 dicembre, a Roma, presenterà una ricerca condotta fra i gestori del settore. Secondo quanto emerge dalla ricerca di Unimpresa, accade, con sempre maggiore frequenza, che gli spazi di lavoro flessibili vengano abusivamente utilizzati come sedi legali di attività imprenditoriali: tutto questo, da un lato comporta, per i gestori e i proprietari degli uffici, oneri finanziari imprevisti, nel momento in cui, a esempio, vengono svolti accertamenti fiscali, da parte dell’amministrazione finanziaria, oppure nel corso di indagini giudiziarie disposte dalle procure della Repubblica; dall’altro, le domiciliazioni fantasma incrementano l’area dell’economia illegale, con una serie di effetti negativi che vanno dall’aumento delle attività criminali all’evasione tributaria. All’evento del 3 dicembre saranno presenti il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, e il direttore generale di Unimpresa, Mariagrazia Lupo Albore, alla quale verrà consegnato l’esito della ricerca.
Di questo argomento si è recentemente discusso al Living Lab “Veneto Coworking”, un incontro che si è svolto nell’Auditorium del Distretto Multifunzionale M9 di Mestre. Tra i partecipanti, l’assessore all’Università di Venezia, Paola Maria, il direttore generale di Unimpresa, Mariagrazia Lupo Albore, il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi. Unimpresa Spazi Lavoro Flessibili, Uffici e Coworking, tra altro, ha contribuito, tra altro, alla ricerca condotta dalle Università Iuav e Cà Foscari di Venezia oltre che dagli Atenei di Padova, Modena e Reggio Emilia, relativa all’esperienza dei gestori di spazi flessibili, dalla quale è emerso che la tendenza del coworking riguarda sia la condivisione degli spazi sia delle le nei diversi ambiti multidisciplinari che li animano.Molto importante si è rivelata essere la dimensione sociale e umana che questi luoghi rappresentano per le persone che li frequentano, soprattutto in questa fase di rinascita post-covid; l’ecosistema intangibile che inevitabilmente si forma attorno all’ambiente fisico ne è parte integrante, tratto distintivo e identificativo. Emerge chiaramente come con il termine coworking vengano ricomprese le diverse declinazioni che caratterizzano gli spazi flessibili: dai Business Center ai Fab Lab, dai Coworking agli Incubatori, sino ai luoghi ibridi della cultura e del lavoro. Ognuna di queste categorizzazioni tendono a fondersi una nell’altra, ricalcando la morfologia sociale e produttiva dei territori in cui essi nascono e si sviluppano. Il Living Lab di Mestre ha rappresentato un’importante occasione di incontro tra i diversi operatori, per conoscersi e per confrontare idee e punti di vista; Unimpresa Spazi Lavoro Flessibili, Uffici e Coworking nasce con l’obiettivo di dare continuità a questo confronto e riunire tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo virtuoso del settore.
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