Credit crunch senza fine: nell’ultimo anno i prestiti calati del 3,7%, con una diminuzione media mensile di 4,5 miliardi. Per le aziende stretta da 47,6 miliardi; per le famiglie finanziamenti giù di 7,1 miliardi. Il presidente Longobardi: “Paese allo sbando, futuro sempre più incerto: le banche vanno portate a riaprire i rubinetti”.
Non rallenta la caduta dei prestiti: più di 54 miliardi di euro in meno negli ultimi dodici mesi. E’ sempre più forte la stretta delle banche sui finanziamenti che nell’ultimo anno sono calati al ritmo di 4,5 miliardi al mese. Da ottobre 2012 a ottobre 2013 il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 54,7 miliardi di euro passando da 1.480,9 miliardi a 1.426,1 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-7,1 miliardi) sia le imprese (-47,6 miliardi). Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi Unimpresa, secondo cui le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 3,70% nell’ultimo anno.
Secondo il rapporto dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, resta particolarmente grave il quadro per le imprese: nell’ultimo anno le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 21,1 miliardi (-6,43%) da 328,7 miliardi a 307,6 miliardi, quelli di medio periodo (fino a 5 anni) di 8,4 miliardi (-6,39%) da 132,6 miliardi a 124,1 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 18 miliardi (-4,42%) da 409,1 miliardi a 391 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 870,5 miliardi a 822,9 miliardi con una diminuzione di 47,6 miliardi (-5,48%).
GIU’ I MUTUI DI 3,9 MILIARDI, NIENTE LIQUIDITA’ PER IL MERCATO IMMOBILIARE
Analoga situazione per le famiglie: in dodici mesi meno credito al consumo per 1 miliardo (-1,72%) da 59,7 miliardi a 58,7 miliardi e meno prestiti personali per 2,1 miliardi (-1,15%) da 184,5 miliardi a 182,4 miliardi. Giù anche il comparto mutui casa con le erogazioni degli istituti calate di 3,9 miliardi (-1,08%) da 366 miliardi a 362 miliardi: il mercato immobiliare, così rilevante per il prodotto interno lordo italiano e per le prospettive di crescita economica, resta dunque privato della liquidità necessaria a ripartire; la contrazione dei finanziamenti non consente al business del mattone di rimettersi sul sentiero della crescita. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato in un anno da 610,3 miliardi a 603,2 miliardi con una diminuzione di 7,1 miliardi (-1,17%).
LONGOBARDI: “DA GOVERNO PIU’ IMPEGNO PER FAR RIAPRIRE A BANCHE RUBINETTI CREDITO”
“I numeri parlano da soli: il quadro del mercato del credito è drammatico nonostante gli sforzi dei rappresentanti delle banche che negano l’esistenza del credit crunch. Al Governo di Enrico Letta, che ora è ripartito dopo la nuova fiducia del Parlamento, chiediamo più impegno proprio per far riaprire agli istituti i rubinetti dei prestiti” osserva il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Il futuro è sempre più incerto, il Paese è allo sbando e le proteste in piazza, che aumentano giorno dopo giorno, sono un segnale preoccupante da non sottovalutare” aggiunge Longobardi.
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