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Cremaschi contro l’accordo sulla rappresentanza sindacale. Ok di Bonanni.

«È un Porcellum sindacale. Una vergogna». Non ha usato mezzi termini Giorgio Cremaschi di Rete 28 aprile, l’area di minoranza della Cgil, per definire l’accordo sulla rappresentanza sindacale che i direttivi di Cgil, Cisl e Uil dovranno approvare oggi. Critiche rivolte ai sindacati dal palco stesso degli organismi unitari sul quale era salito per chiedere, non invitato, la parola e che ha trovato la ferma opposizione della sala che lo ha duramente contestato e invitato a lasciare il palco.  «Con l’intesa sulla rappresentanza spero si inauguri una stagione di più accordi». È questa, per il leader Cisl, Raffaele Bonanni, la conseguenza più importante che deriverà dall’intesa tra Cgil, Cisl e Uil sulle nuove norme per la rappresentanza e la democrazia sindacale. Un accordo che arriva, aggiunge, «su temi che ci hanno sempre divisi e che vedono ancora oggi culture sindacali diverse che però sono una ricchezza, una forza, un’energia», dice per spiegare lo «spirito» con cui i sindacati si apprestano all’accordo che a breve dovrà essere girato a Confindustria.

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