Al di là della contrazione delle risorse (-800 milioni di euro in un anno, pari a quasi il 9% del totale), «il mercato televisivo – spiega Cardani – sta cambiando ed è destinato a cambiare nella fruizione, anche per effetto della digitalizzazione. La tv generalista conta ancora quasi il 75% dell’audience medio, ma già si vedono i primi risultati della diversificazione dell’offerta: le altre proposte sul digitale terrestre rappresentano il 15% e superano il dato della tv satellitare». L’audience di Sky, dal 2003 al 2012, mostra un trend in continua crescita. L’editoria, sia quella quotidiana che quella periodica, ha perso nell’ultimo anno quasi 1 mld di ricavi, ossia oltre il 14% del fatturato. In particolare, i quotidiani hanno ricavato nel 2012 2,59 mld (-10,5%) e i periodici 2,71 mld (-17,3%). I ricavi dei servizi di comunicazione nel 2012 sono scesi del 6,6%, passando da 65,8 a 61,4 miliardi di euro. Lo afferma l’Agcom nella Relazione annuale. Particolarmente forte la flessione dei media (tv, radio, Internet ed editoria) a -8,9%, mentre le tlc sono calate del 6,4%. Tengono meglio i servizi postali (-2,6%).
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