«Non è certo una manovra equa e non dà speranza alle famiglie: la legge di stabilità varata la scorsa settimana dal Governo è l’ennesimo colpo a un Paese già tramortito dalla crisi finanziarie e dalla recessione. Ecco perché diciamo al ministro Grilli che non è corretto prendere in giro le famiglie e le imprese italiane: le misure fiscali sull’irpef e sull’iva si traducono in un inasprimento della pressione fiscale con ricadute pressoché scontate sulla ripresa. A conti fatti, tra taglio delle aliquote e abbattimento delle agevolazioni, i cittadini ritroveranno con meno soldi in tasca e quando faranno acquisti troveranno i prezzi più alti per via dell’aumento dell’iva: di che cosa stiamo parlando se non di una mazzata sui consumi? Questa sarebbe la speranza? Dov’è l’equità? ». E’ il commento del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi,alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, in una intervista sul quotidiano La Repubblica.
«Avevamo chiesto, perché ci pareva sensato e perché facevamo parte di un coro quasi unanime del mondo dell’economia, di ridurre il peso delle tasse sia sulle famiglie sia sulle imprese. E invece l’Esecutivo guidato dal professor Mario Monti non fa altro che usare sistematicamente la leve fiscale. E’ vero: i conti pubblici impongono rigore, ma non solo a questo aspetto si deve badare in una fase drammatica come questa in cui è in gioco la sopravvivenza dell’intero Paese» aggiunge Longobardi. Secondo il presidente di Unimpresa «chi si avvicina alla campagna elettorale con l’intenzione di correre per la guida del Governo deve sapere che non potrà continuare su questo passo».
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