“Il dato sul prodotto interno lordo degli Stato Uniti d’America, sceso tra gennaio e marzo, è un elemento di enorme preoccupazione anche per l’Europa e quindi per le imprese italiane. Si tratta, purtroppo, di una conferma dei timori che non abbiamo mai smesso di portare all’attenzione del governo e, più in generale, delle istituzioni: la bufera finanziaria internazionale non è finita, la crisi non è alle nostre spalle e nuovi, pesanti scossoni sono ancora possibili. Per uscire definitivamente dalla recessione e per sperare di agganciare la ripresa, servono misure forti, una vera e propria cura choc per le imprese, sia in Italia si a livello europeo”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta i dati sull’economia americana con il pil che nel primo trimestre 2014 è calato dell’1%. “La recente affermazione alle elezioni per il Parlamento dell’Uni one europea da parte del principale partito che guida la maggioranza di governo italiano deve spingere i rappresentanti del nostro Paese a imporre una riflessione approfondita sulle politiche di bilancio Ue: è l’ora di ridurre l’austerity e di dare fiato all’economia” aggiunge Longobardi.
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